Un’atmosfera di intensa spiritualità e profonda fede ha avvolto la cerimonia di apertura dell’Anno Giubilare dell’Arcidiocesi di Rossano-Cariati, celebrata nella suggestiva cornice della chiesa di San Bernardino, nel cuore del centro storico di Rossano. L’evento, presieduto dall’Arcivescovo Mons. Maurizio Aloise, ha visto una straordinaria partecipazione di fedeli, giunti da ogni parte del territorio per condividere questo importante momento di grazia. La celebrazione è iniziata con la liturgia nella chiesa di San Bernardino, da dove è poi partito un pellegrinaggio che ha condotto i partecipanti dinanzi alla Cattedrale di Maria Santissima Achiropita. Qui si è svolta l’ostensione del crocifisso, simbolo del cammino di fede e conversione che caratterizzerà questo Anno Santo. In cattedrale, il rito è proseguito con la memoria del battesimo, un gesto che richiama i fedeli al rinnovamento spirituale e alla riscoperta della propria vocazione cristiana. Le celebrazioni hanno seguito scrupolosamente le norme stabilite dal Dicastero per l’Evangelizzazione dei Popoli, sottolineando il profondo legame tra la comunità locale e la Chiesa universale.
Le chiese Giubilari: itinerari di fede e conversione – Come stabilito dal decreto emanato dall’Arcivescovo Aloise, per tutta la durata dell’Anno Giubilare i fedeli potranno ottenere l’indulgenza plenaria visitando le chiese designate come giubilari. Oltre alla Cattedrale di Maria Santissima Achiropita, sono stati individuati i seguenti luoghi sacri: La Concattedrale di San Michele Arcangelo a Cariati. Il Santuario di Santa Maria Assunta a Longobucco. Il Santuario di Santa Maria ad Nives nell’area urbana di Corigliano. Il Santuario di Santa Maria delle Grazie a Spezzano Albanese. Questi luoghi rappresentano punti di riferimento per il pellegrinaggio e la preghiera, invitando i fedeli a vivere un cammino di vera conversione.
Arcivescovo Maurizio Aloise: «Finché c’è speranza c’è vita» – L’inizio dell’anno giubilare, denominato “Anno della Speranza”, rappresenta per la Diocesi di Rossano-Cariati un momento di grande importanza spirituale e comunitaria. L’Arcivescovo Maurizio Aloise, nel corso della cerimonia inaugurale, ha offerto un messaggio profondo, centrato sulla speranza come fulcro di un cammino di fede e rinnovamento. Monsignor Aloise ha descritto questo momento come «la realizzazione di un sogno». L’apertura dell’anno giubilare, infatti, è per lui un’occasione di riflessione e azione per l’intera comunità diocesana. «Sarà un tempo in cui visitare le chiese giubilari della nostra diocesi», ha spiegato, ma con un invito che va oltre i luoghi fisici: «Ho chiesto alla comunità diocesana di ampliare questa visita verso altri santuari: il santuario che è l’altro, il santuario che è la famiglia, il santuario che è il mondo, il santuario più grande che è quello dell’incontro con Dio».
La speranza come persona – Centrale nelle parole dell’Arcivescovo è la riflessione sul concetto di speranza: «Che cos’è per noi la speranza? Non è ottimismo, non è l’assenza di sofferenza». Richiamando la festa della Santa Famiglia, ha sottolineato che anche Maria, Giuseppe e Gesù hanno vissuto momenti di gioia e dolore. «Per noi la speranza non è un’idea o una parola. La speranza è una persona, è Gesù Cristo». Questo cammino giubilare, ha spiegato Monsignor Aloise, è un invito a trasformare il mondo, la famiglia e noi stessi in qualcosa di «sempre più buono e più bello», in comunione con Cristo. Riprendendo un antico detto popolare, Aloise ha voluto offrire una nuova prospettiva: «Si dice che finché c’è vita c’è speranza, ma io ho voluto cambiare questa frase. Finché c’è speranza c’è vita». La speranza diventa così il motore della vita stessa, la forza che ci permette di andare avanti.
L’augurio per il 2025 – Guardando al nuovo anno, Monsignor Aloise ha rivolto un augurio speciale alla comunità: «Permettere a Dio di incontrarci, di venire a noi. L’Emanuele, il Dio con noi, rispetta la nostra libertà e sa aspettare, ma il suo desiderio è quello di incontrarci». L’anno giubilare si apre dunque come un cammino di fede condivisa, un’opportunità di riflessione e crescita spirituale per l’intera Diocesi di Rossano-Cariati. Le parole dell’Arcivescovo rappresentano una chiamata alla speranza attiva, capace di trasformare non solo la vita personale, ma anche la comunità e il mondo circostante.