A Corigliano si respira già aria di campagna elettorale. E se le premesse sono quelle che si riscontrano in queste ultime ore si preannunziano tempi duri su più fronti. Il movimento “Liberi per Cambiare” rompe il muro di silenzio e sceglie i metodi di comunicazione tradizionale per informare gli elettori circa le ultime vicende relative all’insediamento della commissione d’accesso antimafia. Ossia: il volantinaggio. Secondo i movimentisti, che hanno già annunciato il loro candidato a sindaco (Aldo Algieri) ,l’attuale amministrazione comunale è responsabile di aver determinato l’invio degli 007 prefettizi giunti al Garopoli al fine di verificare se vi siano punti di contatto tra la pubblica amministrazione e la criminalità organizzata. “Liberi per cambiare” si dice convinta che la città sia “sull’orlo di un eventuale nuovo scioglimento”. Da qui una serie di domande rivolte al sindaco Giuseppe geraci:“quali innominabili malefatte si annidano dietro la dichiarazione “dopo di me arriva la finanza?”; che cosa si nasconde e a chi è rivolto l’avviso ai limiti dell’omertà, quando dichiara “se cade questa amministrazione viene il cataclisma?”; perché banalizza la gravità della commissione d’accesso, derubricandola ad una semplice inchiesta conoscitiva, testualmente: “può accedere ovunque, perfino in banca”. Nel volantinaggio si mette mano alla burocrazia. Qui Geraci avrebbe affermato che non tutto è controllabile. “Cosa non ha controllato? Chi ha governato finora il Comune, cosa ha permesso che avvenisse?”. A seguire altri quesiti che seguono più o meno questa scia, ricordando che Geraci aveva promesso “legalità” e “trasparenza” in sede di campagna elettorale. E invece, ora, i cittadini coriglianesi sono costretti nuovamente a dover prendere atto dell’esistenza di un qualcosa di torbido, di non meglio definito, che ruota attorno al crimine organizzato. Si ha tutta l’impressione di una campagna elettorale da “notte dei lunghi coltelli”, dove non ci sarà spazio per la displomazia, e ci si aprirà allo scontro anche esasperato. Da non dimenticare che tra il candidato Aldo Algieri e l’attuale sindaco Geraci, per un breve tempo politicamente vicini, il diagolo politico è cessato, dando spazio alla carta bollata. I rapporti dunque sono pressoché tesi e il clima di tensione si tocca con mano. L’auspicio è che il tempo possa restituire un minimo di serenità nella dialettica politica al fine di stemperare i toni ed aiutare l’avvio di un confronto sano senza colpi bassi. D’altronde la città non è di questo che ha bisogno, ma di altro. Di una classe dirigente matura e consapevole, responsabile vicina ai problemi della gente. Lo scontro fine a stesso, utile l’uno a delegittimare l’altro non porta a nulla, se non alla solita politica personalistica. E ancora non sono scesi in campo gli altri candidati. Se le promesse sono queste, si preannunzia una campagna elettorale senza confine .