CARIATI. Ho depositato una interrogazione indirizzata al presidente della Giunta Roberto Occhiuto, in qualità di Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria, per sapere se e come intende assumere ogni utile, urgente e necessaria iniziativa per aprire il nuovo Pronto soccorso dell’ospedale di Cariati. Una apertura, in verità, già annunciata da Occhiuto in piena campagna elettorale che, nuovamente e tristemente, possiamo classificare quale fake news.
Nei nuovi locali, ristrutturati per oltre 800mila euro, è stato trasferito in via provvisoria il già esistente Punto di Primo Intervento ma non c’è stata alcuna riconversione dello stesso in Pronto Soccorso. E analizzando ulteriormente i documenti si scopre che manca il nuovo atto aziendale per il reclutamento del personale necessario all’apertura non solo del Pronto Soccorso ma anche dell’intero Ospedale di Zona Disagiata di Cariati. Occorre, infatti, assicurare H24 i servizi di laboratorio analisi, radiologia e anestesia/rianimazione e incrementare, per come previsto, la dotazione organica di medici, infermieri e Oss.
Il grave ritardo con cui si sta procedendo all’apertura del Pronto Soccorso del “Vittorio Cosentino” di Cariati ha creato e continua a creare gravi danni a tutti i calabresi dello Ionio cosentino, privi di punto di riferimento sanitario ed esposti ad un rilevante vulnus dei propri diritti costituzionalmente protetti, nonché all’economia regionale, costretta a pagare il conto salatissimo dell’emigrazione sanitaria.
Il Presidio Ospedaliero di Zona Disagiata di Cariati serve un bacino di utenza, i cui comuni sono dislocati su un’area in gran parte montana; l’inserimento della struttura nella rete ospedaliera è derivato dalle criticità relative alla posizione geografica di Cariati e del bacino di popolazione di riferimento rispetto agli ospedali dell’area limitrofa, ponderato con il fabbisogno sanitario espresso dalla popolazione del bacino di riferimento.
Il DCA 14 marzo 2024, n. 69, evidenzia quali ulteriori elementi critici l’aumento dei flussi turistici nel periodo estivo e il fenomeno della mobilità sanitaria passiva. Sbandierare l’apertura di un Pronto Soccorso che non c’è, unitamente all’aumento sistematico dell’utenza dovuto alla stagione estiva, oltre a rappresentare una presa in giro per i cittadini, significa anche incrementare gli accessi al Punto di Primo Intervento, che, operando con lo stesso esiguo numero di dipendenti, potrebbe andare in crisi prestissimo.
Davide Tavernise – Consigliere Regionale e capogruppo del Movimento 5 Stelle
Comunicato stampa
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