di ROSSELLA MOLINARI
Capita quasi a tutti di girovagare a lungo prima di trovare l’assicurazione più adatta alle proprie esigenze, scoprendo nel frattempo che da una compagnia all’altra i costi variano. E di parecchio. Per una stessa auto, con identico conducente, si arriva a differenze del 10-15% in media per quel che riguarda la RC Auto. Ma se i servizi sono più o meno uguali, e identico è il mezzo da assicurare, perché le tariffe non sono omogenee? E, soprattutto, come mai a volte basta presentare il preventivo di una diversa compagnia per ottenere l’abbattimento del premio? Libera concorrenza o altro? In una panoramica generale del mondo assicurativo, il caso Ligresti ha fatto un po’ da spartiacque, segnando il confine tra il vecchio e il nuovo sistema su cui si basano i meccanismi delle compagnie. Prima che scoppiasse il caso, si favorivano maggiormente le compagnie, nel senso che, in caso di sinistri di lieve entità (che rappresentano la maggioranza), venivano applicate delle “riserve tecniche” molto alte. Per fare un esempio, in caso di incidente che causava un “colpo di frusta”, la “riserva tecnica” era pari a circa 20mila euro. Cifra che non corrispondeva mai a quella che veniva realmente erogata per il risarcimento del danno, ma serviva da base per determinare l’aumento del premio per l’assicurato. Da qui, le tariffe alte alle quali eravamo abituati, quando ciascuna compagnia cercava di evitare i clienti maggiormente a rischio.
Il post Ligresti, più o meno dal 2013, ha visto numerose novità e il sistema è gradualmente cambiato. Sono aumentati i controlli nei casi di sinistri e di danni, che vengono risarciti solo se adeguatamente documentati. È stata inoltre introdotta una banca dati contro le frodi, con gli automobilisti più attenzionati in caso di un numero di sinistri consistente. Le verifiche hanno fatto emergere una serie di truffe alle assicurazioni, basti pensare alle tante operazioni di polizia condotte in tal senso. Tutto questo ha comportato un calo delle tariffe, con le compagnie che hanno adottato una politica diversa tesa ad attirare il maggior numero di clienti, compresi quelli precedentemente considerati più a rischio. Per quel che riguarda i premi, le tariffe sono sostanzialmente uguali per tutte le compagnie, ma è stata introdotta la possibilità di effettuare degli sconti per categorie particolari (automobilisti che non hanno mai causato sinistri) o sulla base di convenzioni stipulate con vari enti. Sconti che sono anche a discrezione degli agenti e variano in base al periodo di “floridezza” della singola compagnia. Può quindi capitare che, in un determinato periodo temporale, la compagnia, navigando in buone acque, applica uno sconto importante, mentre a distanza di appena un mese la situazione muta e gli sconti non si applicano più.
Ecco, quindi, la spiegazione delle divergenze tra i vari preventivi. Ogni automobilista deve pertanto informarsi bene e incappare la compagnia che, in quel preciso momento, applica lo sconto maggiore. Su questo fronte si può arrivare anche all’80%, con un mercato libero che da una parte avvantaggia gli automobilisti e dall’altra esaspera ogni forma di concorrenza tra le varie compagnie. A volte in maniera spudorata, ricordando che l’elemento discrezionale incide, e tanto, sull’ammontare dei premi.
In sintesi, il panorama attuale del mondo assicurativo tende ad avvantaggiare maggiormente gli automobilisti, garantendo loro una più ampia varietà di scelta. Con la diminuzione del giro d’affari che ha colpito un po’ tutte le compagnie, la politica adottata è quella di accogliere il maggior numero di clienti, anche i non assicurati. Bisogna però stare attenti e sperare che il singolo agente applichi la discrezionalità in modo giusto ed equo.