“La Calabria non si fa intimidire, in marcia con la bellezza contro ogni violenza”. Riuscita manifestazione a Crosia organizzata e voluta dall’amministrazione comunale all’indomani degli atti intimidatori che si sono verificati ai danni del sindaco di Crosia Antonio Russo e di amministratori di Cassano. Ampia l’adesione al corteo. Presenti: sindaci, rappresentanti istituzionali della Regione e della Provincia, organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl, Uil) e il mondo della scuola. Il sindaco Russo ha sottolineato l’importanza della presenza dello Stato nel contrastare i vari tentativi di indebolire gli amministratori. «Alcuni atti segnano sul piano personale, ma c’è la forza di andare avanti senza cedere. Quando si decide di fare politica alcune volte bisogna tener conto di certe situazioni, mai abbassare la guardia». Presente anche l’assessore regionale al Welfare Emma Staine, e i consiglieri regionali Pasqualina Straface, Giuseppe Graziano e Davide Tavernise.
L’assessore Staine ha espresso ampia vicinanza agli amministratori vittima di attentati intimidatori: «I sindaci non devono essere lasciati soli. Lo Stato deve dimostrarsi vicino con leggi efficaci ed efficienti». Il consigliere Straface si è soffermata sulla necessità di potenziare l’organico delle forze dell’ordine, in particolare l’elevazione a distretto del commissariato di pubblica sicurezza di Corigliano Rossano. In linea, su questo tema, i sindaci Filomena Greco (Cariati), e Agostino Chiarello (Campana). A Crosia anche il sindaco di Acquappesa Francesco Tripicchio che ha posto l’attenzione su quanto sta accadendo sul Tirreno dove «stiamo subendo, ha affermato l’amministratore, attacchi di tutti i tipi. La Calabria va avanti se si va avanti uniti. Da soli non si va da nessuna parte». Il sindaco di Corigliano Rossano Flavio Stasi ha rimarcato come i sindaci «vengano spesso lasciati da soli». «A questa solitudine lo Stato deve rispondere con vicinanza e fiducia, servono leggi che diano maggiore possibilità di intervento. Mi viene in mente la questione del dissesto idrogeologico: bisogna dare ai sindaci la possibilità di intervenire senza cavilli burocratici. E questo vale anche per la sicurezza o in materia concorsuale per la polizia municipale». Ci sono casi in cui gli amministratori entrano in contatto, seppure indirettamente, con soggetti collegati al crimine organizzato ma, in quei momenti, lo Stato non c’è. Cosa fare? «Purtroppo in queste fasi l’unico strumento che si ha è il coraggio, continua Stasi, devo dire che alla maggior parte dei sindaci non manca perché già di per sé per fare il sindaco ci vuole coraggio. Però è evidente che lo Stato non dà tanti gli strumenti necessari. Servono dei provvedimenti di legge che diano al sindaco maggiori poteri». Il segretario regionale della Cisl Tonino Russo ha parlato di grave imbarbarimento del clima in riva allo jonio: «Bisogna stare vicino alle istituzioni, c’è bisogno di una maggiore presenza dello Stato e la comunità deve collaborare».