«Nasce il Terzo Polo in provincia». Il coordinatore di Azione dell’area bruzia, Giovanni Lefosse, non ha dubbi dopo che lo scorso 31 ottobre si è costituito, in seno all’assise consiliare di Corigliano Rossano il gruppo Azione-Italia Viva. Per lui «il progetto politico di Carlo Calenda e Matteo Renzi getta un seme importante nella città jonica dove, di fatto, il gruppo è quello più grande (ben quattro i consiglieri comunali) dell’intera regione Calabria». Insomma – sggiunge – “il progetto di Azione prima e del terzo polo poi”, mette radici in tempi non sospetti. C’è stato un grande lavoro avviato con Francesco Madeo (ora capogruppo), il nostro primo coordinatore regionale. Quando il movimento di Azione ancora aveva pochissimi iscritti in tutt’Italia siamo stati tra i primi a crederci ed a lavorare, non solo a Corigliano-Rossano, che oggi è il baricentro del partito a livello regionale (più tesserati, più amministratori, primo congresso cittadino della regione ed ora gruppo consiliare più grande)».
Azione e Terzo Polo a Cosenza
Il riferimento chiaro di Lefosse è alla città di Cosenza dove la costituzione di un gruppo di Azione è stata ad un passo, bloccata solo dalla segreteria comunale che ne impedisce la formazione di un solo consigliere. Caterina Savastano è una delle esponenti più in vista, ma anche Alessandra Bresciani potrebbe portarsi sulle posizioni del partito di Calenda o su quelle di Italia Viva. Ad ogni modo, alla lunga e non solo a Palazzo dei Bruzi, si viaggia verso un’unità di fondo delle compagini politiche.
«L’azione politica di Azione (e ora congiunta con Italia Viva) è attrattiva – conferma Lefosse -. Il percorso va in direzione della costituzione di un partito unico pronto ad affrontare la sfida delle Europee 2024. Il prossimo 19 novembre, all’assemblea nazionale, voterò con convinzione l’accordo di federazione con Italia Viva. Nella provincia di Cosenza seguiremo la linea tracciata dal nazionale: su Cosenza, Rende, Acri e Corigliano-Rossano stiamo già a lavoro in questa direzione. Alle prossime amministrative lavoreremo con Italia Viva per creare programmi comuni e liste comuni, senza “se” e senza “ma” ed a testa bassa, partendo dai programmi, con la consapevolezza che, in alcune realtà, sarà molto facile mentre, in altre, servirà smussare qualche angolo».
Contatti frequenti con i coordinatori di italia Viva
Il dialogo con i vertici di Italia Viva è costante e sembra esserci massima sintonia tra i due partiti, ma oltre alla fase organizzativa c’è da tracciare la linea politica. «In provincia di Cosenza sto lavorando incessantemente per creare un soggetto politico inclusivo con i coordinatori provinciali di IV – spiega Lefosse -. Stiamo registrando tanto entusiasmo da parte dei giovani, cuore pulsante del partito. Il Terzo Polo è attrattivo nei confronti dei giovani in quanto li mette al centro dell’agenda politica. Nel nostro programma di governo, infatti, era previsto l’azzeramento dell’Irpef fino a 25 anni. Insieme ai giovani vogliamo creare le condizioni per diventare la classe dirigente, non del futuro ma del presente».
«Pe noi, ad esempio, la parola merito ha molto valore: il concetto di merito è un concetto che, in una realtà come la nostra, va declinato e non usato come uno slogan. Merito significa anche avere la consapevolezza che i percorsi passati possono essere cambiati, rivalutati e, perché no, a volte anche messi in discussione in modo sano».
Il cantiere è aperto
Lefosse fa capire quali siano gli obiettivi. «Stiamo lavorando sui grandi centri come Cosenza e Rende – dice -. Sono in tanti gli amministratori con i quali abbiamo contatti, ma la nostra linea è chiara: privilegiare la militanza. Il nostro, infatti, è un cantiere aperto e non possiamo consentire che sia luogo di trasformismo e/o di riciclaggio politico. In un partito serio le porte sono aperte a tutti, ma non devono esserci “prime donne”. Chi ha filo, tessa, senza pretese di posizionamenti. A breve riprenderemo la fase congressuale, ora interrotta, e nella quale andremmo ad eleggere i segretari cittadini di partito. Così facendo possiamo andare con maggiore autorevolezza a dialogare sia con i soggetti istituzionali sia con gli organi di partito di Italia Viva per la costituzione della federazione politica del Terzo Polo».
«Mi sento di lanciare un messaggio sul Terzo Polo: in questa fase non debbono esserci ambiguità di nessun tipo, né pretese. Con Italia Viva vogliamo costruire la casa dei riformisti e dei liberali, una casa aperta a chi crede nella giustizia e non nel giustizialismo. Il nostro è un cantiere aperto a tutti, ma con una porta: non si può pensare che si possa scegliere un’entrata agevole. La nostra visione di politica non predica il rinnovamento a tutti i costi, ma nemmeno le rendite di posizione. Bisogna creare un luogo di dibattito, un luogo di contaminazione e di cultura politica. Insomma: chi guarda al Terzo Polo con la volontà di partecipare in modo sano e costruttivo è il benvenuto, ma chi cerca un posizionamento personale, magari pensando di poter usare i due partiti (Azione ed Italia Viva) in base alla convenienza, sta sbagliando».
Lefosse: «I moderati non possono stare nel Pd»
«La nostra priorità è il Welfare – spiega ancora Lefosse – in una regione come la nostra, dove i dati macro economici segnano un declino sia demografico sia di culturale, dobbiamo lavorare e dare segnali importanti. La sanità e la scuola sono altri punti in cima all’agenda politica. Con questa convinzione ci presenteremo all’assemblea nazionale prevista per il 19 novembre a Napoli. Chiederemo ai vertici del partito una presenza maggiore, ma anche una serie di azioni da avviare in modo congiunto con il gruppo parlamentare».
Per chiudere una forte stoccata al Partito Democratico. «In provincia di Cosenza, vogliamo accelerare il percorso del Terzo Polo, perché i moderati non possono stare nel PD, flagellato dalle correnti ed in crisi d’identità perenne. I moderati non possono nemmeno identificarsi con la destra che sui temi di politica economica, ad esempio ancora si parla di “nazionalizzare”. Sulle questioni importanti e cruciali per il futuro del paese, noi abbiamo le idee chiare da sempre. In questo paese serve una classe politica preparata ed in Calabria ancora di più. Solo con la preparazione possiamo spiegare, ad esempio, che il lavoro si crea attraverso la formazione e la riqualificazione. Il dato elettorale delle elezioni politiche ci consegna una Calabria disinteressata ed arrabbiata, che non vota e quando lo fa premia partiti populisti. Siamo consapevoli che il percorso sarà duro, ma siamo certi che sarà entusiasmante. Il modello Corigliano-Rossano, può essere esportato in tutta la provincia: un modello dove il Terzo Polo diventa protagonista della scena politica, senza urlare ma spiegando una proposta alternativa seria e credibile». (fonte Antonio Clausi – Cosenzachannel)