Nella seconda riunione della Commissione Controllo e Garanzia, da me convocata e presieduta per discutere e verificare ulteriormente la documentazione riguardante la gestione e il controllo dei beni confiscati, secondo il regolamento redatto ed approvato dalla precedente giunta Falcomatà e giudicato all’avanguardia dall’associazione “Libera”, ha prodotto nuovamente un nulla di fatto nella sostanza.
Sono stati, finalmente, chiariti i numeri dei beni assegnati, ma della documentazione richiesta ne è stata esibita una percentuale irrisoria. Direi da ridere. O forse da piangere. Mancano tutte le relazioni semestrali e annuali, le polizze assicurative, i bilanci sociali, le informazioni su soci e lavoratori all’interno dei beni, le richieste di eventuali attività espletate ecc. In sintesi, manca quasi tutto.
La stessa collega Filomena Iatì non ha potuto fare a meno di sottolineare l’approssimazione e l’improvvisazione assoluta che abbiamo trovato nel visionare i documenti.
Parimenti, i consiglieri della maggioranza, questa volta presenti in commissione, che non hanno potuto fare altro che assistere allibiti a quanto veniva mostrato dai responsabili del comune, prendendo atto dell’insufficienza dei documenti prodotti nonostante l’esiguo numero di beni concessi in rapporto a quanti in possesso del comune.
Assente “ingiustificata”, considerato il ruolo ricoperto nella passata amministrazione, è sempre l’ex delegata ai beni confiscati Nancy Iachino che, essendo membro effettivo della commissione controllo e garanzia, qualora non avesse avuto nulla da nascondere ma piuttosto da mostrare, avrebbe dovuto fare di tutto per presentarsi in prima fila spiegando alla città, non a Massimo Ripepi, quanto da lei promesso in questi ultimi mesi.
E invece la consigliera Iachino ha preferito ancora una volta confermare l’ipocrisia di questa amministrazione che non fa altro che promettere ed annunciare ciò che poi sistematicamente non riesce ad attuare.
Ecco spiegato nei fatti il perché la Iachino, carica di livore per essere stata scoperta, ha cercato maldestramente di spostare l’attenzione su mie presunte ritorsioni personali nei suoi confronti e poi, da eccelsa rappresentante dei cittadini, ha pensato bene di diffondere sui social ingiustificate e violente offese e falsità sulla mia comunità. Tutto fumo per nascondere le proprie inadempienze.
Già dal mese di febbraio ho richiesto la documentazione inerente i beni confiscati, ma la stessa, inspiegabilmente, non è stata mai esibita per come annunciato e promesso. Addirittura il sindaco in persona ha accompagnato l’ex delegata Nancy Iachino in una conferenza stampa durante la quale entrambi, vantandosi dell’eccezionale operato nella gestione dei beni, hanno garantito la presenza di tutta la documentazione meticolosamente archiviata in faldoni appositamente assemblati.
Il sindaco, durante la medesima conferenza, ha chiarito che il dato che avrebbe dovuto preoccupare di più e che avrebbe certificato il fallimento della gestione sarebbe stato piuttosto il numero dei beni concessi rispetto a quelli in possesso del comune. Un esiguo numero di beni concessi avrebbe significato una sconfitta dell’amministrazione e una vittoria della ‘ndrangheta.
A conferma (o smentita) delle sue affermazioni, questi sono i numeri emersi solo oggi e che lasciamo al giudizio dei cittadini: per Finalità abitative 141 immobili in possesso di cui, in particolare 47 appartamenti effettivamente disponibili (per via delle ristrutturazioni effettuate) e 39 consegnati. Per Finalità sociali 61 immobili in possesso, 27 consegnati. Per Finalità di lucro 48 immobili in possesso, 22 contrattualizzati direttamente dall’Agenzia dei beni confiscati.
Se questo è il modo di gestire la cosa pubblica da parte dell’amministrazione Falcomatà possiamo solo immaginare come vengono gestite tutte le altre importanti questioni relative a servizi e programmazione nella nostra città.
Continuerò, insieme a tutti i commissari, ad esercitare la mia azione di controllo volta al bene della nostra amata città affinché tutto ciò che riguarda la gestione della cosa pubblica sia veramente trasparente e visibile a tutta la cittadinanza.
Comunicato Stampa di Massimo Ripepi