In analogia all’atto di indirizzo per la definizione delle priorità politiche emanato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per il 2015, le linee d’azione della Guardia di Finanza sono state orientate al perseguimento di quattro obiettivi di cui tre definiti “strategici” corrispondenti alle citate linee di indirizzo emanate dall’Autorità di Governo ed uno c.d. “strutturale” che fa specifico riferimento alle funzioni di polizia giudiziaria del Corpo ed alla sua appartenenza al sistema della sicurezza.
Nel contrasto all’evasione, all’elusione ed alle frodi fiscali sono state sviluppate investigazioni estese a tutti i reati fiscali, economici e finanziari, procedendo, inoltre, ad interessare l’Autorità Giudiziaria con proposte di sequestro in misura equivalente alle imposte evase (per 214 milioni di Euro), finalizzate alla successiva confisca dei beni nella disponibilità dei responsabili dei più gravi reati tributari, al fine di assicurare un effettivo recupero delle risorse indebitamente sottratte all’Erario. Qui l’azione della Guardia di Finanza è finalizzata non solo al recupero delle risorse sottratte ai bilanci pubblici ma anche ad arginare la diffusione dell’illegalità e dell’abusivismo nel sistema economico a tutela delle imprese e dei professionisti che rispettano la legge e le cui prospettive di sviluppo sul mercato sono seriamente compromesse dalla concorrenza sleale di chi opera nell’illegalità. In questo settore, aspetto particolare è quello del contrasto all’economia sommersa, nella duplice forma dell’evasione totale – posta in essere da chi, pur svolgendo, di fatto, attività d’impresa o di lavoro autonomo, non presenta le dichiarazioni dei redditi e dell’I.V.A., spesso omettendo di denunciare l’attività e restando quindi del tutto sconosciuto al Fisco – e dello sfruttamento della manodopera irregolare o “in nero” (232 i datori di lavoro individuati quali utilizzatori di manodopera in nero e irregolare). In entrambi i casi, gli interventi, orientati a contrastare i fenomeni evasivi più pericolosi, sono stati rivolti nei confronti di quei soggetti che presentano i più elevati profili di evasione, selezionati mediante l’analisi di rischio sviluppata attraverso le banche dati, l’attività di intelligence e l’azione di controllo economico del territorio.
L’attività anti-contrabbando nel settore doganale e dei prodotti energetici, ha portato ad accertare un consumo in frode di circa 25 milioni di chilogrammi di prodotti soggetti ad accise. Nella lotta al gioco ed alle scommesse illegali, sono state riscontrate 166 violazioni, verbalizzando oltre 365 soggetti.
2° OBIETTIVO STRATEGICO. IL CONTRASTO AGLI ILLECITI IN MATERIA DI SPESA PUBBLICA ED ALL’ILLEGALITA’ NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
L’attività di controllo si è concretizzata nello sviluppo di indagini di polizia giudiziaria, nell’esecuzione di approfondimenti a richiesta della Corte dei Conti e nella realizzazione di campagne di controllo nei confronti di beneficiari di prestazioni socio-assistenziali con lo scopo comune di contrastare le forme più gravi di truffa, frode e sperpero di denaro pubblico, garantendo la corretta destinazione delle risorse rispetto agli obiettivi fissati dalla legge. In tale contesto, nell’ottica di perseguire gli obiettivi di riqualificazione della spesa pubblica, per favorire la crescita del tessuto economico legale della Calabria garantendo un adeguato sostegno alle fasce più deboli della società, i dipendenti Reparti hanno posto la massima attenzione operativa a tutte le più significative voci di spesa pubblica: dai contributi alle imprese di origine nazionale ed europea ai finanziamenti del servizio sanitario nazionale, dalle risorse utilizzate per gli appalti pubblici a quelle relative al sistema previdenziale. È di 105 milioni di Euro la somma complessiva dei contributi a carico del bilancio comunitario e nazionale indebitamente percepiti o richiesti, con 1.117 persone denunciate. 21 milioni di Euro, la frode accertata nella spesa nella spesa previdenziale con oltre 3.100 persone denunciate. Nei danni erariali, segnalate 1.500 persone per 437 milioni di Euro. Per le prestazioni sociali agevolate e ticket sanitari sono state verbalizzate 482 persone.
3° OBIETTIVO STRATEGICO IL CONTRASTO ALLA CRIMINALITA’ ECONOMICO-FINANZIARIA
L’aggressione agli interessi economico ed imprenditoriali della criminalità si è concretizzata soprattutto attraverso le indagini e gli accertamenti sviluppati, in primo luogo, dalle Articolazioni specializzate nella lotta alla criminalità organizzata (quali i Gruppi Investigazione Criminalità Organizzata di Catanzaro e Reggio Calabria). L’obiettivo è colpire la delinquenza nel cuore dei propri interessi economici, patrimoniali ed imprenditoriali, sequestrando le disponibilità riconducibili a soggetti indagati o indiziati di reati di mafia ovvero responsabili di reiterati delitti di natura economico-finanziaria nonché ai loro prestanome e ciò, non solo per privare le organizzazioni criminali delle proprie fonti finanziaria, ma anche per recuperare alla collettività la ricchezza ottenuta con gravi delitti. Sono stati controllati 1.016 soggetti con proposte di sequestro per circa 800 milioni di Euro. Già 1,15 miliardi di Euro i valori sequestrati su provvedimento dell’Autorità Giudiziaria. Complementare a tale ambito operativo è l’attività volta a ricercare e reprimere tutti i fenomeni illeciti (riciclaggio, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento dei valori, ecc.), in grado di inquinare i circuiti legali dell’economia e di alterare le normali condizioni di concorrenza: 58 le persone denunciate per riciclaggio, di cui 5 in stato di arresto. Di rilevante importanza è poi l’attività svolta nel settore dei reati fallimentari, societari e bancari, a tutela della trasparenza e della legalità del sistema economico ed imprenditoriale mentre, sul versante del contrasto all’usura, le investigazioni sono state indirizzate nei confronti di quei contesti associativi che trovano, in tale pratica, una delle fonti di guadagno arrivando, sovente, anche ottenere il controllo di attività economiche riconducibili alle vittime insolventi. 238 sono le persone denunciate per reati fallimentari, societari, bancari e finanziari; 67 quelle per usura di cui 10 in stato di arresto. A tale obiettivo strategico è poi riconducibile la tutela dei diritti di proprietà e dei consumatori ove i dipendenti Reparti hanno agito attraverso tre leve operative: il presidio degli spazi doganali, il controllo dei movimenti delle merci su strada e l’attività investigativa, quest’ultima finalizzata alla ricostruzione della “filiera del falso”. Nelle azioni di contrasto (trasversali ad altri settori di intervento) vengono approfonditi tutti i profili di illecito connessi alla contraffazione, quali l’evasione fiscale e contributiva, l’immigrazione clandestina, lo sfruttamento di manodopera, il riciclaggio ed il reimpiego di proventi illeciti, anche attraverso l’ausilio dei canali di cooperazione internazionale di polizia e giudiziaria. Tale attività è supportata, altresì, dal Sistema Informativo Anti Contraffazione della Guardia di Finanza, previsto presso ogni Comando Provinciale del Corpo, che ha lo scopo di rendere ancora più sistematica ed organizzata l’aggressione operativa a questo genere di illegalità, in stretto raccordo con le altre componenti istituzionali interessate. È di oltre 9,5 milioni il numero dei prodotti sequestrati, denunciando 210 soggetti.
OBIETTIVO STRUTTURALE. IL CONCORSO ALLA SICUREZZA INTERNA ED ESTERNA DEL PAESE
Le primarie funzioni della Guardia di Finanza a tutela della finanza pubblica e dell’economia, oltre che di contrasto ai traffici illeciti e di concorso alla pubblica sicurezza, trovano un’importante manifestazione nel “CONTROLLO ECONOMICO DEL TERRITORIO”.
La capillare presenza territoriale, la flessibilità propria dei moduli operativi adottati, la trasversalità delle azioni di servizio e la possibilità di avvalersi di una componente aeronavale ad alta valenza tecnologica, consentono alla Guardia di Finanza di assicurare un costante presidio rispetto ad una vasta gamma di illeciti economico-finanziari che possono manifestarsi nelle diverse aree del Paese, attraverso interventi rapidi ed integrati con il più ampio sistema statale deputato al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica. Il “controllo del territorio” è garantito dai Reparti del Corpo anche grazie alle richieste di intervento rivolte al numero di pubblica utilità “117”, servizio questo che trova le sue premesse nella necessità di corrispondere alle istanze manifestate con sempre maggiore diffusione dalla collettività. Rilevante è il concorso del Corpo alla SICUREZZA ED ALL’ORDINE PUBBLICO, principalmente con l’impiego dei militari specializzati “Anti Terrorismo e Pronto Impiego”, i cc.dd. “Baschi Verdi” dislocati – strategicamente – sul territorio calabrese e che, per il loro particolare addestramento e la conoscenza delle migliori tecniche di polizia, si caratterizzano per un peculiare dinamismo operativo, assicurando altresì il loro fondamentale apporto anche nel supporto alle più complesse operazioni di polizia giudiziaria. Il concorso alla sicurezza pubblica nelle aree montane vede inoltre impegnata la Guardia di Finanza con la propria struttura di Soccorso Alpino (SAGF), dislocata alla sede di Cosenza e con posto di servizio anche in S. Stefano in Aspromonte (RC). Vi operano Finanzieri ed unità cinofile, formati presso la Scuola Alpina di Predazzo (TN) con tecniche all’avanguardia, che, per le peculiari capacità, sono stati altresì dispiegati nelle aree geografiche calabresi interessate, nello scorso anno, da eventi climatici che, per dimensioni ed entità, hanno messo letteralmente in ginocchio interi territori per le ingenti devastazioni subite. Le loro capacità, coadiuvate dal supporto del comparto aereo a garanzia della tempestività degli interventi, hanno consentito di essere a disposizione delle collettività in difficoltà operando a salvaguardia della vita umana. Nel quadro della più ampia missione di concorso alla sicurezza interna ed esterna del Paese, il Corpo ha assicurato un’azione di contrasto ai TRAFFICI ILLECITI, non solo di merci di contrabbando e contraffatte, ma anche di stupefacenti, rifiuti, armi ed esseri umani. Le attività sono state sviluppate attraverso articolate indagini di polizia giudiziaria nonché con il pattugliamento del mare territoriale ed extraterritoriale da parte dei mezzi navali ed aerei. La continua sinergia-operativa tra il dispositivo aeronavale e le componenti territoriali, con il reciproco scambio di informazioni, ha consentito di pianificare ed eseguire interventi congiunti operando senza soluzione di continuità. Questa sinergia tra “terra e mare” ha consentito e permette inoltre di realizzare un immediato raccordo con le Autorità Giudiziarie che assumono la direzione delle indagini ovvero il coordinamento delle attività che investono le funzioni delle Direzioni Distrettuali Antimafia avvalendosi dei responsabili, sul territorio, dei servizi di polizia giudiziaria.
Il costante flusso di migranti clandestini fa sì che la Guardia di Finanza sia stata particolarmente impegnata anche nelle attività di contrasto del fenomeno in argomento oltre che nella prioritaria opera di concorso alla salvaguardia della vita umana in mare. Per l’attività aeronavale sono state effettuate 286 missioni aere con 495 ore di volo, mentre dai mezzi navali sono state percorse 94.931 miglia a fronte delle 1.004 crociere intraprese.