Dal 10 al 12 febbraio prossimo a Milano si terrà la Bit, la Borsa Internazionale su Turismo. Una kermesse fondamentale per la promozione territoriale, alla quale, però, non parteciperà la città di Corigliano Rossano.
In proposito, la Rete turistica Corigliano Rossano, esprime tutto il proprio disappunto. Ed è il presidente della rete, Francesco Scarcella, a parlare.
«Una città come la nostra – esordisce – avrebbe meritato una vetrina del genere, in modo particolare quest’anno, che si presentava come città unica. Eravamo pronti in tutto, mesi di studio e di sacrificio per meglio presentarci a questo importantissimo appuntamento. Non avevamo trascurato nessun particolare, producendo finanche un video di presentazione dell’intero territorio. Il turismo, può davvero rappresentare una spinta propulsiva dal punto di vista economico e non solo. La natura è stata molto generosa con questo territorio – prosegue Scarcella – posizionata da fare invidia a tutte le altre mete turistiche europee, eppure, ancora non riesce a decollare».
A nome di tutti i componenti della rete, il presidente continua amareggiato: «I nostri sforzi, seppur limitati, sono vani se le istituzioni continuano a fingere di non sentire. L’amministrazione commissariale, inizialmente aveva sposato totalmente questo progetto, a tal punto da prevedere alcune risorse economiche per la partecipazione al Bit, poi più nulla. Comprendiamo perfettamente che i commissari abbiano ben altro a cui pensare, ma hanno l’obbligo di essere responsabili della cosa pubblica. E in questo caso, una partecipazione alla Bit doveva essere responsabilmente programmata, in un contesto di gestione della cosa pubblica in proiezione futura, come accade per i bilanci o la macchina comunale».
Scarcella mette il dito nella piaga e conclude: «In un incontro il sub commissario Greco ci ha riferito che non vi erano fondi per questo tipo di iniziative. Eppure i soldi si trovano per iniziative più che discutibili, come le manifestazioni natalizie, lasciate all’interpretazione e all’organizzazione di volontari innamorati della loro terra».