Chiedendo a chi vive ed opera in altre città ci è stato assicurato che son cose che accadono soltanto qui.
Fogne che straripano senza che ci siano stati fenomeni atmosferici che possano giustificare tali conseguenze, chiavi d’arresto dell’acquedotto che si rompono lasciando sempre gli stessi quartieri senza acqua, acqua che è potabile alla fonte ma melmosa e maleodorante dai rubinetti, centraline elettriche della pubblica illuminazione regolarmente vandalizzate.
Tutti episodi che creano disagi anche gravi, malcontento, percezione di incuria da parte dell’amministrazione comunale.
Poi scopriamo che l’ennesima fogna intasata è stata ostruita da un blocco di cemento gettato in un tombino e che ha fatto da tappo agli scarichi di mezza contrada Torricella.
E allora quel sospetto ci sia qualcuno che si prodighi per sabotare la città unica attraverso chirurgici atti di boicottaggio comincia ad insinuarsi.
Appare abbastanza chiaro che, se così fosse, saremmo dinanzi ad atti criminali volti a capitalizzare il dissenso nei confronti di un processo di fusione che ha favorito l’emergere di problematiche nascoste riguardanti le due ex città e quindi la rottura di quegli ingranaggi che per decenni le hanno governate, che hanno permesso che ci fossero allacci abusivi alla rete idrica e quella fognaria (ricordiamo sempre: mai completata!), che hanno permesso che le strade non fossero fatte a dovere, che hanno permesso abusivismo in ogni dove e relativo degrado dovuto alla mancanza dei più banali ed essenziali servizi.
Non sappiamo se augurarci che quel blocchetto sia stato messo lì da un incosciente che non sapeva che danno potesse provocare o da qualcuno che scientemente ha deciso di mandare in tilt contrada Torricella.
Era sorto spontaneo domandarci se non fosse stato il caso che l’amministrazione, prima di far intervenire i tecnici per risolvere il problema, avrebbe dovuto aspettare di vedere chi si sarebbe levato a fomentare i cittadini per avere una idea su chi possano essere i mandanti di questi sabotaggi (Comunicato stampa).
Terra e Popolo