Corigliano Rossano – Tanto tuonò che piovve…da questa celebre frase che la tradizione fa risalire niente meno che al grande filosofo greco Socrate, sorge una riflessione fra il serio ed il faceto che, riteniamo sia il caso di approfondire quasi al giro di boa dell’amministrazione Stasi che, tra polemiche, ricatti politici, concorsi discussi, spese folli ed indagini della locale Procura della Repubblica si avvicina a spegnere le due candeline dalla sua pomposa nascita in un crescendo di contraddizioni e fin troppo anticipate inettitudini che, purtroppo, erano state largamente previste e lungamente anticipate. Ma, partendo da una sana analisi, per come necessario in ogni consuntivo, occorre valutare quanto fatto in concreto; orbene, non ce ne voglia il buon sindaco Stasi se a questa domanda, la risposta sarà: “ Il nulla cosmico”. Zero programmazione, zero idee di sviluppo sostenibile, zero rilancio dell’economia locale e della rete agroalimentare del territorio, zero contributo al tavolo di discussione Enel, zero autorevolezza in campo sanitario e strategico. Il risultato ottenuto da questa mirabolante amministrazione, quasi giunta a metà del percorso di governo è purtroppo sotto gli occhi di tutti in un contesto sociale ed urbano a dir poco sconfortante con la città più grande della Calabria del Nord piegata su stessa, incapace di reagire e porsi da capofila, per come sarebbe stato auspicabile al pari di altre realtà similari, proiettate in una crescita senza precedenti, il tutto attraverso un pericoloso “sentiment” sempre più avvertito fra le due estinte municipalità di ritorno all’autonomia. In questo contesto grottesco, è notizia di cronaca di questi giorni la avviata attività d’indagine della Procura della Repubblica di Castrovillari relativa a presunte irregolarità ed abusi perpetrati da alcuni apicali funzionari del Comando di Polizia Municipale della città. Sul punto, ben lungi dall’operare critiche e/o meglio esprimere pareri sull’operato della Magistratura o, sull’indiscutibile buon nome e cristallina onorabilità dei soggetti attenzionati dalle indagini, quello che lascia sgomenti è l’atteggiamento paradossale di un Sindaco, che a giorni alterni si dice garantista o giustizialista ( a seconda della convenienza), e che ben lungi dall’esercitare le sacrosante prerogative che la Legge impone in situazioni di tal fatta, attraverso una laconica comunicazione in pieno stile pilatesco, non prende alcuna posizione attendendo da buon “temporeggiatore”, che compaia un segno divino o meglio che il guaio si risolva da sé. Tale atteggiamento, volutamente omissivo, palesemente figlio di una incapacità politico – amministrativa, purtroppo alimenta ancor oltre un clima di inaffidabilità delle istituzioni cittadine che di fatto, si traducono in un sempre maggiore scollamento tra il Palazzo ed il paese reale. Pretendiamo, come forza di opposizione anche rappresenta in Consiglio, che il Sindaco prenda una decisa presa di posizione su tale grave accadimento, che provveda all’immediato invito alle dimissioni del Segretario Generale, atto necessario ed auspicabile e, se del caso, provveda alla sua immediata rimozione onde consentire il regolare espletamento delle indagini ciò a garanzia sia del Dott. Lo Moro persona per bene sia della imparzialità e trasparenza della machina amministrativa, poiché, è il caso di rammentarlo a qualche smemorato, Noi garantisti lo siamo sempre stati (Comunicato stampa).
Marco Graziano – Avanguardia Libera