Calabresi residenti all’estero, Cosenza è la provincia più “abbandonata”

È Corigliano Rossano il comune che vanta il triste primato di calabresi residenti all’estero: sono 14.093. Lo si evince dalla tabella pubblicata da “Calabria. Terra dei Padri”, progetto promosso dalla Regione come contributo al “turismo genealogico” o “di ritorno”. L’obiettivo è dedicare un intero anno solare (da gennaio a dicembre 2023) al rilancio e alla valorizzazione all’estero del patrimonio storico, culturale e turistico della Calabria, al fine di incentivare il ritorno fisico dei calabresi sparsi in tutto il mondo, perché nel 2024 possano riunirsi nella propria terra in occasione del “Giubileo dei Calabresi.

Via Nazionale- Rossano

Dopo la città ionica, ci sono Lamezia Terme e Reggio Calabria. Entrambe, strana curiosità, si attestano a 9.281. Nella top-10, tuttavia, c’è molto Cosentino, anche grazie alla vastità del territorio bruzio. San Giovanni in Fiore si ferma a 6.228,Fuscaldo a 5.164Prima di Cariati (4.604), Acri (4.581) e proprio il capoluogo Cosenza (4.537) viene Bagnara Calabra con 4.651.

I dati possono essere rintracciati nel Rapporto Italiani nel Mondo 2021 – Fondazione Migrantes”, secondo cui oggi sono oltre 430mila i calabresi residenti all’estero e iscritti all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero). Sono ben 4.594 quelli partiti solo nell’ultimo anno, e diretti perlopiù verso Argentina, Germania, Svizzera, Francia, Australia, ma anche Canada, Brasile, Stati Uniti e Regno Unito.

Secondo il Rapporto di cui sopra, chi ha lasciato l’Italia per l’estero da gennaio a dicembre 2020 lo ha fatto prevalentemente dal Centro-Nord (69,5%). Tutte le regioni, ad esclusione dell’Umbria (+44 unità), presentano saldi negativi nell’ultimo anno: la Calabria si attesta a -1.789.

“Calabria. Terra dei padri” è un intervento di marketing territoriale, promosso dalla Regione Calabria e gestito da Fincalabra, finalizzato all’internazionalizzazione del sistema produttivo regionale ed all’incremento delle presenze turistiche regionali. È incentrato su azioni di sensibilizzazione del senso di identità ed appartenenza delle nuove generazioni di calabresi all’estero, vale a dire i discendenti di seconda e terza generazione delle persone emigrate alcuni decenni fa verso l’Europa e i Paesi d’Oltreoceano. Un bacino potenziale di milioni di calabresi.  (fonte cosenzachannel.it – Antonio Clausi)

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