“Egregio Presidente,
nei giorni scorsi ho appreso, con interesse, la Sua intenzione a svolgere una riunione del Consiglio dei Ministri in Calabria. Non nego che avevo anche apprezzato l’ipotesi, pubblicata dalla stampa, di svolgere la stessa a Gioia Tauro. Tuttavia il resoconto degli accordi da Lei sottoscritti in questi giorni con il Presidente della Repubblica Cinese, nell’ambito della cosiddetta Via della Seta, mi induce ad esprimere disappunto e sconcerto: l’infrastruttura portuale italiana più importante del Mediterraneo, Gioia Tauro e l’insieme del sistema portuale del Mezzogiorno sono stati tagliati fuori dagli accordi con gravi implicazioni per le prospettive ed il futuro della Calabria, del Sud e dell’intero Paese.
È incomprensibile come da una parte si annunci di svolgere in Calabria, da Lei definita “una terra abbandonata a se stessa”, una seduta del Consiglio dei Ministri e nelle stesse ore si assumano scelte strategiche importanti e determinanti che tagliano fuori il porto di Gioia Tauro, ovvero il più grande porto hub del Paese, tra i più importanti dell’Europa e del mondo per le merci.
L’ incomprensibile scelta del Governo da Lei presieduto è aggravata dal mancato coinvolgimento a tale iniziativa delle Autorità di Sistema Portuale del Sud e dalla sostanziale assenza e coinvolgimento dell’imprenditoria meridionale.
Purtroppo sono costretto a constatare che il sistema delle imprese pubbliche continua ed anzi si rafforza nella linea strategica di non investire in Calabria, regione con assenza totale di programmi da parte delle aziende di Stato.
I ritardi storici del Paese, purtroppo, sono destinati ad essere aggravati dalle scelte politiche nazionali di questi giorni. Solo per la problematica di Gioia Tauro abbiamo avuto modo di scrivere più volte (ultima il 19 febbraio scorso) a Lei ed al Ministro Toninelli con richieste in merito a interventi puntuali come quelli per la gestione delle banchine, per la ricostituzione dell’integrità dell’Autorità Portuale, per gli investimenti PON reti nel porto, per rendere operativa la ZES.
Vorrei ricordare che siamo nella fase finale della programmazione 2014-2020 e nemmeno un solo euro dei circa 150 milioni destinati dall’Europa a Gioia Tauro, la cui gestione è nella competenza del Governo Nazionale, è stato sinora utilizzato e/o convenzionato. Il Governo, non solo non ha messo risorse in campo ma non spende nemmeno quelle che l’Europa ha messo a disposizione per investimenti in Calabria.
È inoltre importante sottolineare come a fronte di Sistemi portuali sempre più forti che si costituiscono a livello mondiale (si ricordi l’accordo Svezia-Danimarca che ha portato ad un unico Sistema da Malmö a Copenaghen), l’attuale Governo ha reintrodotto i “sistemi spezzatino” togliendo Reggio Calabria e Villa San Giovanni dal Sistema Portuale della Calabria senza, per altro, consultare la Regione, come previsto dalla Legge, costringendoci, contro la nostra volontà, a ricorrere alla Corte Costituzionale.
Si delinea, passo dopo passo, una tendenza complessiva a bloccare i processi di crescita, avviati in questi ultimi anni e rigettare indietro il Sud e la Calabria: niente prospettive nella Via della Seta, blocco delle risorse per investimenti, disarticolazione del sistema portuale, etc.
Non nego che avrei voluto porre all’attenzione del Consiglio dei Ministri, da Lei annunciato, altre importanti problematiche che meritano attenzione e risposte da parte del Governo e dei singoli Ministeri quali:
- Le problematiche connesse ai sistemi infrastrutturali, dal mancato avvio dell’Alta Velocità, nonostante le risorse messe in campo dalla Regione Calabria nell’ambito del FSC per gli studi e le progettazioni preliminari, all’apertura e impulso alle opere infrastrutturali stradali e ferroviarie, allo sblocco degli investimenti per il sistema aeroportuale calabrese in particolare per gli oneri di servizio negli aeroporti di Crotone e dello Stretto.
- Le problematiche connesse alla messa in sicurezza del territorio e, in particolare, lo sblocco di circa 148 milioni di euro di competenza ministeriale per il consolidamento sismico degli edifici scolastici ad integrazione del programma di competenza regionale di € 643 milioni di euro, che vede interventi su oltre 700 edifici e quello del rischio idrogeologico e del monitoraggio delle infrastrutture.
- Le problematiche connesse alla costruzione e messa a regime di strumenti per lo sviluppo e l’innovazione delle imprese e per l’abbattimento del costo del lavoro, lo sblocco dei finanziamenti, pari a 90 milioni di euro già programmati, per i contratti di sviluppo.
- Le problematiche connesse alle misure, solo parzialmente assunte nella legge finanziaria, per il superamento del lavoro precario sia in riferimento ai provvedimenti per la stabilizzazione dei lavoratori LSU-LPU sia per il lavoro in forestazione.
- Le problematiche connesse alla trasparenza amministrativa, al funzionamento delle autonomie locali, alla lotta alla mafia, alle politiche di integrazione sociale degli immigrati regolari.
Una considerazione specifica merita la questione della sanità che, almeno sembra dagli annunci di queste settimane, sia quella maggiormente attenzionata dal Suo Governo. La Calabria non può pagare le politiche sbagliate che i Governi nazionali, compreso l’attuale in continuità con i precedenti, hanno portato e stanno portando avanti, da ormai dieci anni attraverso la gestione Commissariale, di nomina governativa che ha esautorato il potere ordinario, costituzionalmente assegnato alle Regioni. Infatti, il Commissariamento che avrebbe, per un periodo di tempo limitato, dovuto supplire al potere ordinario della Regione per affrontare e risolvere problemi di inefficienza, di inadeguatezza e di irregolarità nel sistema sanitario, non solo non ha realizzato gli obiettivi preposti ma ha contribuito, per molti versi, ad aggravare la condizione del sistema sanitario calabrese.
La Calabria subisce così una doppia beffa: è privata di strumenti per governare democraticamente decisivi processi di riorganizzazione e riqualificazione del sistema sanitario e subisce il disagio della popolazione per la mancanza di adeguati e qualificati servizi.
Queste ultime brevi riflessioni avrei voluto porre, con spirito positivo, alla valutazione Sua e del Consiglio dei Ministri, che Lei ha annunciato di voler convocare in Calabria.
Purtroppo le gravi scelte compiute in questi giorni dal Suo Governo a discapito della Calabria e del Sud mi costringono amaramente a constatare che la Calabria più che “una terra abbandonata a se stessa” è una terra abbandonata dal Governo Nazionale.
Mi auguro che questa annunciata riunione del Consiglio dei Ministri in Calabria non si risolva in una ennesima trovata propagandistica. Una ennesima beffa a danno della Calabria. Me lo auguro sinceramente. Sarebbe irriguardoso nei confronti dei calabresi che attendono di vedere riconosciuti i propri diritti alla stregua degli altri cittadini del Paese”. (comunicato stampa)