Dopo aver brevemente ricordato quali siano le linee guida individuate dal Ministero della Salute per l’avvio della campagna vaccinale contro il Covid-19 ed i successivi passaggi di pertinenza dell’ASP provinciale, si evidenzia come in questo territorio tutte le previsioni siano state tutte totalmente disattese, tanto da far ipotizzare profili di illeceità nei comportamenti di quanti alla campagna vaccinale dovrebbero istituzionalmente sovrintendere, perseguendone la migliore attuazione possibile.
Alle Procure in indirizzo si richiede, pertanto, di effettuare tutti gli opportuni accertamenti, volti all’individuazione dei responsabili i cui comportamenti omissivi possano essere considerati alla stregua di reati penali e che dagli stessi possa essere scaturito altresì un danno erariale.
Va da sé che nell’eventuale procedimento penale le Organizzazioni Sindacali si costituiranno come parti civili, nella consapevolezza e nella certezza di rappresentare non solo le persone alle quali tradizionalmente è rivolta la loro attività, ma gli abitanti tutti di un intero territorio, nel quale la campagna vaccinale si sta palesando come una emergenza nell’emergenza.
E che le autorità sanitarie provinciali non siano all’altezza di tale drammatico passaggio della vita e della salute di un’intera comunità, lo ha mostrato plasticamente la circostanza per cui lo stesso lotto di AstraZeneca le cui somministrazioni anche a Cosenza erano state sospese nella giornata di giovedì 11 marzo, è stato riconsegnato il giorno successivo all’ospedale da campo per la prosecuzione delle vaccinazioni al personale della scuola!
Non ci pare il caso, tuttavia, di tornare sulla casistica che purtroppo si arricchisce ogni giorno di nuove e poco edificanti notizie su inadempienze per non dire su comportamenti assai vicini all’illegalità: ci penserà, auspichiamo, una indagine approfondita e tempestiva dell’Autorità Giudiziaria.
Ma, per chiudere, non si possiamo non ricordare le parole pronunciate dal Presidente del Consiglio che, in visita ad un grande hub vaccinale di Roma, ha chiesto a tutti «di aspettare il proprio turno», come ha fatto il Presidente Mattarella, cosa che dovrebbe contraddistinguere una comunità solidale e, aggiungiamo, il rispetto delle leggi e delle norme anzitutto da parte di quanti dovrebbero applicarle. (comunicato stampa)