I costi elevati del trasporto per il Sud, specialmente nei periodi festivi, mettono in difficoltà molte famiglie. La recente iniziativa della Sicilia sul caro voli ha acceso il dibattito anche tra i calabresi emigrati al Nord, che chiedono pari diritti e interventi mirati per favorire il ricongiungimento familiare. L’iniziativa della Regione Sicilia, che ha introdotto sconti significativi sui voli per i siciliani durante le festività natalizie, ha sollevato riflessioni tra i calabresi che vivono lontano dalla propria terra. Molti lamentano l’assenza di politiche simili in Calabria, nonostante i bisogni analoghi. Una cittadina calabrese residente a Bologna racconta: «Il caro biglietti non tutela né le famiglie né i legami. Non possiamo tornare come vorremmo, soprattutto durante le festività, che rappresentano i momenti più importanti per ritrovarsi. I prezzi di treni e aerei sono altissimi, e questo pesa enormemente sulle finanze».
Il problema: trasporti disomogenei e poche agevolazioni
Attualmente, chi vive al Nord e desidera rientrare in Calabria durante le feste deve far fronte a costi notevoli. Un biglietto per i treni andata e ritorno può costare fino a 200 euro o più, mentre per gli aerei i costi aumentano. Gli autobus di media e lunga percorrenza rimangono un’alternativa più accessibile, ma con tempi di viaggio molto lunghi. «Non è solo una questione economica – aggiunge l’intervistata – ma anche sociale. I costi elevati limitano le possibilità di mantenere vivi i legami familiari ma anche affettivi con la propria terra. Inoltre, i contratti di lavoro sono fermi da anni, mentre i prezzi dei trasporti continuano a crescere, aggravando una situazione già difficile».
La richiesta: un intervento per la Calabria
Guardando all’esempio siciliano, molti calabresi si domandano perché la propria Regione non possa attuare provvedimenti simili. Un intervento mirato potrebbe non solo agevolare i viaggiatori, ma anche incentivare il turismo locale e valorizzare il territorio. «Se la Sicilia ha potuto fare questo passo, perché non la Calabria? È una domanda che ci poniamo in tanti – sottolinea la cittadina – e sarebbe importante portare questa tematica all’attenzione delle istituzioni. Non si tratta solo di trasporti, ma di garantire un diritto alla mobilità sostenibile e accessibile per tutti». L’esperienza siciliana rappresenta un esempio virtuoso che potrebbe ispirare altre regioni, come la Calabria, a intervenire concretamente sul caro trasporti. I cittadini calabresi emigrati al Nord lanciano un appello affinché anche la loro voce venga ascoltata, nella speranza di poter riabbracciare più spesso le proprie famiglie senza il peso di spese insostenibili.