Le scommesse, per gli inquirenti, venivano effettuate dopo aver corrotto i calciatori e i dirigenti delle società, con ciò realizzando frodi sportive e truffe ai danni degli stessi club, dei tifosi e degli atleti non coinvolti nelle combine. Nel mirino degli investigatori sono finite diverse partite dell’ultima stagione 2014-2015, alcune anche molto recenti. Le combine coinvolgerebbero diverse squadre calabresi, tra cui il Catanzaro, il Crotone, la Vigor Lamezia, il Montalto e l’Hinterreggio.
A destare sospetti sono parecchi match, di Lega Pro e non solo, come Crotone-Catania (Serie B), Barletta-Catanzaro (Lega Pro), Hintereggio-Neapolis (Serie D), Vigor-Barletta (Lega Pro), Vigor-Paganese (Lega Pro), Sorrento-Montalto (Serie D), Neapolis-Montalto (Serie D), Montalto-Frattese (Serie D). A cui si aggiungono le gare che non riguardano la Calabria: Monopoli-Puteolana, Due Torri-Neapolis, Neapolis-Akragas, Brindisi-San Severo, Andria-Puteolana e Pomigliano-Brindisi.
L’aggravante mafiosa viene contestata perché gli indagati avrebbero agito allo scopo di agevolare la cosca Iannazzo, operativa nella frazione di Sambiase di Lamezia Terme.
Era una vera e propria “rete” quella che si allungava sul calcio, dove a decidere tutto erano Fabio Di Lauro, Ercole Di Nicola, Mauro Ulizio e Massimiliano Carluccio, ritenuti gli organizzatori di un’organizzazione criminale «operante a livello mondiale», che aveva lo scopo di alterare non solo i campionati e la Coppa Italia, ma anche i match di calcio internazionale e le partite di basket.
(fonte www.corrieredellacalabria.it)