CALOVETO Il ritorno alla terra ed all’entroterra non solo come nuova frontiera dello sviluppo eco-sostenibile dei territori meridionali e calabresi ma per una riconsiderazione degli stessi parametri di misurazione della qualità della vita in tutto il bacino del Mediterraneo rappresentano oggi una delle sfide culturali ed economiche più interessanti nel governo locale. In questa cornice ed in questa prospettiva, che è e deve essere anche di rottura rispetto ad un approccio troppo spesso oicofobico che caratterizza ancora il Sud e la nostra regione in particolare, la capacità di ascolto, di confronto ed anche di sostegno concreto nei confronti della rete imprenditoriale che investe nella tutela e nella promozione su scala globale dell’identità competitiva della nostra terra, misura il dinamismo e l’ambizione di un tessuto sociale che crede in se stesso e che ha voglia di competere.
È quanto dichiara il Sindaco Umberto Mazza ribadendo apprezzamento e soddisfazione a nome dell’Amministrazione Comunale e dell’intera comunità del piccolo centro della Sila Greca per il riconoscimento prestigioso attribuito al concittadino Armando Benincasa, titolare dell’omonimo Frantoio di Caloveto, noto ed apprezzato produttore di extravergine biologico, tra le tredici aziende della Sibaritide operanti da 20 anni, premiate nei giorni scorsi alla V edizione di Imprese storiche, promossa dalla Camera di Commercio di Cosenza.
All’evento, ospitato nella sede della Camera nel capoluogo bruzio, alla presenza rispettivamente del presidente e del segretario generale, Klaus Algieri ed Erminia Giorno che hanno consegnato gli ambiti riconoscimenti, è intervenuto anche il Sindaco, donando una targa agli imprenditori di Caloveto, tra i partner principali dell’importante Festa dell’Entroterra promossa con gli stessi obiettivi dall’Amministrazione Comunale e svoltasi con straordinario successo lo scorso ottobre.
Da una parte, marketing territoriale su scala internazionale. Dall’altra, senso di appartenenza, sovranità alimentare e pure turismo di prossimità.
Sono – va avanti il Primo Cittadino – i due più evidenti valori aggiunti che l’azione virtuosa di queste nostre aziende riesce a determinare attraverso la valorizzazione manageriale del patrimonio identitario e distintivo della nostra terra, dalla cultura e coltura degli uliveti secolari all’extravergine biologico da cultivar Dolce di Rossano e Roggianella allo stesso nome ed icona di Calibyta, storica denominazione di Caloveto riportata sulle loro bottiglie distribuite nel mondo.
È a questi metodi ed a questi obiettivi – conclude Mazza – che anche le istituzioni locali devono potere e sapere ispirarsi per fare, come sanno fare benissimo queste esperienze familiari ed imprenditoriali, della storia e dell’identità ereditate una fonte di ricchezza condivisa non solo per chi resta in quel resta, ma per quanti potrebbero ritornare in Calabria per investire, per costruire, per proseguire, per innovare e crescere.
comunicato stampa