CORIGLIANO Quando la vera belva è l’essere umano, che di umano, riteniamo non abbia proprio nulla. Ci riferiamo a quanto segnalato nelle ultime ore da un volontario dell’Enpa (ente nazionale protezione animali) nonché presidente dell’Associazione Sos Quattrozampe. Secondo quanto riferito dal volontario alcuni sconsiderati, autentiche belve, hanno trascinato con un cappio al collo una cagnetta di circa un anno, con un auto o una moto, per poi scaraventarla oltre una recinzione alta un metro e mezzo. La cagnetta, gravemente ferita e ormai agonizzante, è stata trovata dal volontario e soccorsa. L’animale, che è stato affidato alle cure dei veterinari di una clinica di Cosenza, mostra segnali di miglioramento ma la prognosi non potrà essere sciolta prima di una settimana. «In Calabria la crudeltà contro gli animali – afferma Carla Rocchi, presidente nazionale di Enpa – sta raggiungendo livelli di guardia. Prima ne aveva fatto le spese il cane Angelo, ucciso come tutti sappiamo. Poi la scorsa estate, una cagnetta era stata impiccata a un albero davanti ai suoi cuccioli. Per contrastare questi fenomeni serve rafforzare i controlli, fare prevenzione e inasprire le pene».
Di fronte a tanta crudeltà c’è per davvero da rimanere senza parole. Gli animali sono gli amici più fedeli dell’uomo, non si abbandonano mai e soprattutto hanno senso e sensibilità. Valga per tutti l’esempio di un cane abbandonato, fedele all’uomo, gioca con chi lo degna di uno sguardo, e soprattutto al rintocco delle campane che suonano a morto, aspetta come tanti davanti alla chiesa, per accompagnare il defunto al cimitero.