CORIGLIANO-ROSSANO, – Ad una settimana dalla diffusione dei dati emersi, confrontabili e discutibili,sulla ricettività in città motivata e prodotta dal concerto in piazza di Coez e costato circa 234 mila euro (cifra purtroppo ancora parziale) per poco più di un’ora (tra l’altro dopo la tradizionale mezzanotte), all’opinione pubblica non è stata proposta alcuna smentita ufficiale da parte della comunicazione istituzionale di Corigliano-Rossano.Non solo, esattamente come avevamo facilmente ipotizzato, il totale dei costi complessivi inizialmente indicato (375.000 circa) era errato, ma non come hanno commentato in tanti, tifosi ed anche consiglieri comunali ma a titolo personale. Sì, quei conti emersi dagli atti disponibili erano errati, ma per difetto. Il dato di spesa aggiornato è infatti di 437.395,622, ma sempre ancora parziale, perché non sono ancora stati pubblicati i costi per la Siae di tutti gli eventi, service e palchi per Natale e per gli altri eventi. Non è affatto azzardato ipotizzare, dunque, che il dato finale si avvicinerà a 500 mila euro. Quale ritorno?
È quanto fa sapere Lenin Montesanto, direttore dell’associazione europea Otto Torri sullo Jonio che, attraverso il progetto di ricerca Nostos Identità Temo Ospitalità nelle scorse settimane ha realizzato e reso noto un articolato monitoraggio dal titolo Eventi turistici o di intrattenimento residenti? – il caso della Città d’Arte di Corigliano-Rossano e che ha interessato, attraverso delle interviste telefoniche, 100 delle 106 strutture ricettive censite sul territorio comunale.
Questi, in estrema sintesi,alcuni dei dati registrati solo per l’evento Capodanno: 99 pernottamenti (di una notte), dichiaratamente motivati da quel concerto, in sole 9 strutture ricettive delle 46 risultate aperte e con un incasso complessivo stimato in meno di 3000 euro (per un costo di 30 euro in media a persona); per il lungo ponte dell’Epifania soltanto 6 strutture hanno fatto registrare 14 pernottamenti (con durata media di 4 giorni) ma con altre motivazioni, dichiaratamente non collegate al concerto di Coez ed in ogni caso con un incasso stimato di 420 euro.
Sempre dal monitoraggio è emerso che, nell’ambito del documentato impiego complessivo di risorse pubbliche pari ad un milione e 300 mila euro per eventi(inclusi quelli organizzati a luglio e ad agosto) non qualificabili come turistici ma di intrattenimento sociale residenti,
- non risultano documenti attestanti investimenti in azioni ed iniziative di marketing e comunicazione turistica della Città oltre il Crati ed il Trionto;
- il sito web ufficiale di promozione turistica (incoro.it) è fermo ad aprile del 2022;
- è stato commissionato e realizzato un clip di reportage (così si legge negli atti) dei concerti estivi,anonimo sull’identità distintiva della Città d’Arte, costato oltre 200 euro al secondo e che ad oggi ha fatto registrare 749 visualizzazioni sul web (sulla stessa scia di precedenti clip commissionati negli anni precedenti dalla stessa amministrazione comunale sui cui canali di diffusione e sul cui eventuale successo turistico non si hanno misurazioni e dati);
- non risultano documenti attestanti investimenti finalizzati a recuperare, monitorare, analizzare e misurare dati preziosissimi prima, durante e dopo gli eventi.
A tutto ciò si aggiunga, nel novero dei costi definiti turistici ma della cui misurazione e ed efficacia non si hanno dati, il piano condiviso e sostenibile di sviluppo turistico affidato negli anni scorsi sempre da questa amministrazione comunale ad un docente universitario, costato oltre 7000 e di cui non si è più saputo nulla. È forse questo piano alla base delle spese estive e natalizie?
Rispetto ai numeri ed alle valutazioni analitiche suggerite ed in base alle quali l’evento in questione è stato definito di intrattenimento sociale e non turistico, l’unica reazione collegabile all’istituzione pubblica cittadina organizzatrice dell’evento è stato un post sulla pagina Facebook personale del Sindaco in cui, senza entrare nel merito della normalissima questione posta: 1) viene riproposto un festoso clip con la piazza piena per il Concerto di Coez; 2) ogni altra eventuale valutazione divergente rispetto al pensiero anzi rispetto al fotogramma unico sul dogma indiscutibile del successo delle piazze piene (ma delle strutture vuote), viene sommariamente bocciata come sciocchezza frustrata.
Nel registrare, ancora una volta, il grave vuoto di quella comunicazione istituzionale che in ogni democrazia garantisce l’obbligatoria trasparenza sull’impiego delle risorse pubbliche, non si può non prendere atto del taglio demagogico preferito al confronto sui numeri; un ribadito approccio populista che di fatto alimenta, così come ha alimentato un clima di odio rispetto all’iniziativa di lesa maestà assunta da Otto Torri/Nostos, con connesse contumelie ed offese personali che hanno inquinato i social per giorni e che misurano, qualora ve ne fosse bisogno, la qualità ed l’esatto perimetro di determinate forme di consenso ricercate, stimolate e preservate.
Precisando, infine, che
– la comparazione(del tutto insostenibile in base a tutte le misurazioni) con altre grandi città meridionali rispetto alle cosiddette luminarie è stata espressamente indicata dall’amministrazione comunale e non dai promotori del monitoraggio;
– il modus operandi di ingente spesa pubblica sugli eventi di intrattenimento sociale fatti passare per turistici non è affatto un’esclusiva del Comune di Corigliano-Rossano ma un andazzo fallimentare misurabile dall’avvio del regionalismo negli ’70 ad oggi;
– l’eventuale sostegno di finanziamenti comunque pubblici seppur extra bilancio comunale non inficia l’analisi sull’efficacia specifica della spesa;
– l’analisi proposta da Otto Torri/Nostos,ribadendosi l’assoluto rispetto democratico degli indirizzi politico-amministrativi dell’esecutivo in carica, non aveva e non ha alcuna pretesa o natura politica (finalità comunque legittima ma che competerebbe semmai ad un’opposizione di fatto latitante);
in confermato ed assoluto spirito di dialogo e collaborazione,si coglie l’occasione per rinnovarel’auspicio affinché la spesa pubblica complessiva sul capitolo turismi possa non solo proseguire ma raddoppiare, passando però seppur progressivamente da quello che può essere considerato oggi un oggettivo spreco di risorse in eventi effimeri di intrattenimento sociale per residenti a diverse forme di investimento strategico nella promozione nazionale ed internazionale della destinazione turistico-culturale della Città d’Arte di Corigliano-Rossano, custode di Marcatori Identitari Distintivi di indiscutibile valore universale come il Codex Purpureus Rossanesis. –
comunicato stampa