Negli ultimi giorni, la Polizia Penitenziaria ha condotto altre due significative operazioni, supportata dal nucleo cinofili di Paola, finalizzate a contrastare il problema diffuso dell’introduzione illecita di telefoni cellulari nelle carceri del cosentino. La prima di queste operazioni ha avuto luogo nel carcere di Rossano, dove, grazie all’efficace impiego dei cani addestrati, sono stati rinvenuti tre telefoni cellulari. Pochi giorni dopo, una simile operazione è stata eseguita nel carcere di Cosenza, con il risultato del rinvenimento di altri due dispositivi. Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe, e Francesco Ciccone, segretario regionale, sottolineano l’importanza di queste azioni nel contesto delle crescenti attività di sicurezza all’interno delle carceri calabresi. Entrambi affermano che tali iniziative sono particolarmente necessarie a fronte della presenza significativa di detenuti legati alla criminalità organizzata. «Chiediamo con forza di attuare tempestivamente il programma di schermatura degli istituti penitenziari», dichiara Durante. L’obiettivo principale è porre fine a una pratica ormai ricorrente, ovvero l’introduzione illecita e l’utilizzo di telefoni cellulari da parte dei detenuti. L’intensificazione di queste attività di sicurezza è un passo fondamentale per preservare l’ordine nelle carceri calabresi e ridurre il rischio di comunicazioni non autorizzate che potrebbero influenzare negativamente la sicurezza pubblica. L’appello a implementare il programma di schermatura rappresenta un’azione chiave nella lotta contro le attività illegali all’interno delle strutture carcerarie, contribuendo a rafforzare la sicurezza e la legalità nella regione.