Corigliano Rossano – Aggressione all’interno della Casa di Reclusione di Ciminata Greco. Si tratta del t6erzo episodio messo in atto da un detenuto di origine tunisina che si è scagliato contro il personale di polizia penitenziaria. A denunciare l’accaduto Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Damiano Bellucci, segretario Nazionale. «Soggetto da sempre poco incline al rispetto delle regole, non perde occasione per minacciare ed aggredire sia verbalmente sia fisicamente tutti gli operatori penitenziari, con ciò mettendo costantemente in pericolo l’ordine nell’istituto e la sicurezza degli operatori. Solo pochi giorni addietro il poliziotto responsabile di turno nella sezione detentiva è stato minacciato dallo stesso detenuto che, con l’ausilio di due lamette di tipo consentito, lamentava il fatto che lo stesso appartenente alla polizia penitenziaria si era “permesso” di fargli rapporto disciplinare a seguito dell’ennesima minaccia posta in essere nei suoi confronti. Appare paradossale che nello svolgere il proprio compito si debba esporre a rischio l’incolumità personale, senza essere dotati di strumenti e mezzi necessari. Infatti, sarebbe opportuno dotare la polizia penitenziaria del TASER e prevedere protocolli operativo per l’utilizzo degli scudi come Mezzi di difesa. Nonostante la reiterazione di tali violenze – concludono Durante e Bellucci – questi detenuti continuano a permanere nel medesimo istituto, creando inevitabilmente situazioni di rischi per la sicurezza, l’ordine e la disciplina. Nel carcere di Rossano, al momento, sono presenti 282 detenuti».