«Quello a cui sto assistendo da stanotte ha davvero del surreale.
Un lavoro programmato per riparare una perdita, che dura più del previsto, credo ci possa stare. Dopo pochi minuti dalla riattivazione degli impianti, non appena la condotta è andata in pressione, il lavoro si è rivelato imperfetto ed ha dato vita al geyser che abbiamo visto tutti in foto. Tutto sommato, chi non sbaglia? Anche un lavoro fatto male è grave, perché lascia 30 mila persone senza acqua, ma è umano.
Gli elementi disumani e criminali di questa vicenda, che meritano seriamente l’attenzione degli organi giudiziari, sono due. Il primo: alla luce del guasto sopravvenuto, l’intervento di riparazione sarebbe dovuto avvenire immediatamente, se necessario lavorando tutta la notte. Spesso si criticano i settori comunali, ma quando ci sono stati guasti di questo tipo, gli addetti comunali hanno lavorato di notte, sotto la pioggia, anche di domenica, e nessuno dei guasti ha lasciato a secco 30 mila persone.
Il secondo elemento è il tipo di lavoro: non sono un ingegnere idraulico, ma credo basti guardare le foto, una indecenza grossolana, una cosa imbarazzante. Vedete, noi siamo in difficoltà in non poche zone della città, e del resto molte aree calabresi lo sono, per la scarsità strutturale di acqua, ma lavoriamo giorno e notte: domenica ho fatto io un po’ di compagnia ai fontanieri che giravano tra gli impianti. Lasciare senza acqua una grande fetta di comunità per insolenza, invece, è un crimine, lo dico senza mezzi termini.
Ho già fatto intervenire sul posto le forze dell’ordine per rilevare quanto sta accadendo e procederò – anche in questo caso come fatto per i rifiuti – a denunciare quanto sta accadendo, richiamando alle loro responsabilità Sorical, Anas e l’impresa.
Non mi muoverò di qui fin quando non avranno realizzato un intervento degno di questo nome».