CARIATI. Cosa hanno in comune ‘A Cantina e Mi ‘Ndujo? L’aggancio viscerale e ragionato alla propria terra, la passione e la visione del futuro eco-sostenibile dei territori, il sorriso e la provocazione divertente e orgogliosa della propria identità. È stato un bollente scambio di opinioni e di calici di vino quello esploso tra le due belle esperienze, seppur diverse per pesi, numeri e prospettive, ma allo stesso modo militanti per un obiettivo ed un metodo condivisi: proporre nei piatti e nei menù, nella ristorazione e nel cibo veloce e di strada, antidoti convincenti, in termini di gusto e sostenibilità economica, di qualità, promozione e sviluppo dei territori, alla oicofobia dei calabresi, che fa solo danni, di salute fisica ed economica, politica e culturale.
A fare tappa e degustazione nel perimetro magico de ‘A Cantina, attratti nel cuore del centro storico di Cariati dall’erotismo micidiale del gambero viola su fichiniano e salutati dal Sindaco Cataldo Minò, sono stati nella serata di ieri (giovedì 7 settembre) Roberto Bonofiglio e Marco Zicca, due dei soci fondatori di quella che – ha detto Giovanni Filareti, ringraziandoli per la graditissima sorpresa – rappresenta ad oggi la più audace sfida pedagogica, culturale ed economica per far capire anzi tutto ai calabresi, in primis a quelli che emigrati pontificano dal centro-nord dopo una settimana di vacanza da marziani nella loro stessa terra, che è la via della consapevolezza e della riappropriazione identitaria la strada maestra; la strada obbligata – precisa Filareti annunciando a breve un evento insieme a Mi ‘Ndujo e ad altri importanti partner istituzionali – sia per chi ha deciso di restare ed innovare sia per quelli che e sono tanti una volta partiti non vedono l’ora di ritornare, perché forse, sotto sotto, qualcosa non va.
VENERDÌ 8 CENA SPETTACOLO CON I 2BEAT. – Nel salotto diffuso della cittadella fortificata bizantina risuonerà la musica dal vivo e gentile proposta dalla formazione artistica composta da Chiara Marino (voce), Corrado Fonsi (chitarra) e Pierluigi Nigro (percussioni).
SABATO 9 CONTAMINAZIONI BALCANICHE E RITMI DEL SUD. – Dopo il successo riscosso dallo spettacolo ZUMBA IL FOSS, il cantautore calabrese Emilio Spataro torna alla Cantina, questa volta accompagnato dal batterista Salvatore Napoletano, dal fisarmonicista Mister Balkanic e dal tamburellista Giuseppe Longo. Il repertorio spazierà dalle tarantelle alla pizzica, alla tammurriata per arrivare ad un repertorio balcanico e gitano.
Insieme alla musica ed alla provocazione, l’identità enogastronomica si confermerà protagonista di questo secondo weekend di settembre con un omaggio a quanti ogni giorno riforniscono di materie prime a filiera corta e di qualità questo covo della memoria, del sorriso e del futuro animato da Giovanni Filareti e dalla sua squadra di allegria.
Per questo motivo saranno presenti, tra le tante, anche alcune delle più importanti aziende spacciatrici di qualità agroalimentare, tutte cariatesi e territoriali: dall’Antico Forno Minò all’Azienda Fratelli Forciniti, da Casa Forciniti di Pasquale Linardi allo Spaccio Agricolo di Alfonso Forciniti, dalla Cantina di Sergio Arcuri che rappresenterà i Vignaioli Indipendenti di Cirò Marina all’Azienda Palaiti ai Liquori Calabro fino alle Cantine Greco di Torretta di Crucoli.
Comunicato stampa