Mentre ancora si attende il piano regionale che dovrà sancire il reinserimento dell’ospedale nella rete per acuti, i cittadini del Basso Ionio sono sempre più messi a dura prova dalle carenze che continuano a sommarsi. Formaro: «Chiediamo risposte imminenti al commissario dell’Asp Graziano»
Prima le proteste, l’occupazione, gli appelli da tutto il mondo, poi la luce in fondo al tunnel. Solo che quel fondo e quella luce continuano ad apparire lontani. Mentre ancora si attende di approdare alla “terra promessa” – il piano operativo regionale che dovrà sancire il reinserimento dell’ospedale nella rete per acuti – a Cariati il diritto alla salute continua a sfilacciarsi. «Ci si riempie la bocca del concetto di “medicina territoriale”, ogni giorno leggiamo comunicati roboanti da parte delle dirigenze, politici e commissari alla sanità ma nel frattempo sul territorio ionico di cui Cariati è riferimento continuano a mancare gli specialisti e i servizi ambulatoriali continuano a essere annullati». La denuncia è di Mimmo Formaro, portavoce dei Comitati uniti per il Vittorio Cosentino, che in un post su Facebook lamenta come negli ultimi mesi siano «letteralmente spariti, per esempio, i seguenti specialisti: endocrinologo, otorino, diabetologo, ortopedico, fisiatra, chirurgo, dermatologo».
Ieri, intanto, al “Vittorio Cosentino” è arrivato l’ecografo per l’ambulatorio di Radiologia, un altro degli strumenti attesi per rimettere in moto il presidio. Che però continua a fare passi avanti accompagnati da altrettanti passi indietro. Mentre il fuoco della rivendicazione continua ad ardere dato che la parola “fine”, in questa storia di diritti rubati con un colpo di penna, non si vede ancora.