Oggi abbiamo assistito al Consiglio regionale chiamato in seduta straordinaria sull’emergenza sanitaria.
Il commissario Longo, presente alla seduta, si è espresso su sollecitazione di diversi consiglieri regionali sull’ospedale di Cariati esprimendosi così:
“Bisogna rivedere tutto il piano delle case della salute perché così non significano niente.
O le trasformiamo in presidi sanitari o vanno chiusi e non è possibile…lo includeremo nel piano sanitario 2022-2024. Non voglio più sentire parlare di ospedali chiusi. Il decreto 64 del 2016 va modificato, è ovvio.”
Queste parole possono rappresentare l’inizio di un ragionamento sensato su un territorio abbandonato da troppo tempo.
Per quanto riguarda le cittadine e i cittadini in mobilitazione sul territorio e che dal 19 novembre hanno acceso un faro in mezzo al buio e al silenzio che caratterizzano particolarmente questi luoghi della Calabria, non ci sentiremo soddisfatti fino a quando la struttura in OTTIME CONDIZIONI allocata a Cariati e che è di riferimento per una vasta zona disagiata non verrà inserita nella rete sanitaria regionale per acuti “nero su bianco”.
In tal senso riteniamo doveroso intervenire sul decreto 64 come asserito dallo stesso Longo e, per Cariati, cambiare, appunto, le sue sorti da “casa della salute” a “ospedale”, come da criteri di legge.
Ci opponiamo, però, con fermezza, ovviamente, ai tempi con cui ci si propone di intervenire poiché, a nostro parere, il territorio avrebbe bisogno di atti immediatamente risolutivi e le condizioni della struttura di Cariati, i dati registrati e le condizioni in cui versano i nosocomi in funzione, lo permettono!
Per ora registriamo finalmente solo qualche “buon proposito” di programmazione del futuro e non quella metodologia auspicabile in una situazione così disastrosa.
Lo dicevamo ieri, lo diciamo oggi e, purtroppo, ci ritroveremo, come cittadini in lotta, a dirlo anche domani: non c’è tempo!
Per quanto riguarda Cariati, dopo undici anni, un reale segnale in controtendenza e che è in direzione della richiesta dei cittadini si è finalmente verificato. È un impegno da cui ripartire e con cui incalzare da oggi in avanti commissario, governo e classe politica per accelerare i tempi e concretizzare!
Un risultato, quello di oggi, raggiunto con la lotta ma che non può bastare in una terra che ha bisogno di interventi immediati e che deve avere uno scatto di orgoglio!
Rinnoviamo a tutti, società civile e classe dirigente, l’invito ad aumentare l’impegno nei confronti della battaglia per la sanità pubblica nel territorio di Cariati.
È un diritto di un intero territorio, è un diritto per un’intera regione!
Andiamo Avanti, perché la lotta paga sempre ed è l’unica strada sicura per poter vincere e per poter continuare a guardare l’orizzonte a testa alta!