Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Cariati. Ospedale: finita l’emergenza, rilanciare la battaglia

Cariati, venerdì 27 marzo 2020 – Superato questo gravissimo periodo di emergenza che sta mettendo purtroppo in ginocchio tutto il Paese insieme al resto del mondo dovremo sicuramente portare all’attenzione nazionale, delle istituzioni ma anche dell’opinione pubblica, l’assurdità intollerabile ed inaccettabile di quanto accaduto negli ultimi dieci anni con la chiusura, del tutto immotivata, dell’Ospedale Civile Vittorio Cosentino. E lo dobbiamo fare, a maggior ragione alla luce delle gravi contraddizioni e paradossi che stanno emergendo nella difficilissima azione sia di contrasto al contagio da Covid-19 che di assistenza sanitaria dei contagiati: fatte le dovute proporzioni, la fotografia di quanto fatto a Cariati nel 2010 rappresenta, infatti, la chiave di lettura della distruzione progressiva di quello che era uno dei migliori sistemi sanitari nazionali del mondo.

È quanto dichiara Filomena Greco ringraziando pubblicamente, a nome suo personale e de L’Alternativa, sia il giovane universitario Vincenzo Coppola che, intervistato insieme al cardiologo Nicola Cosentino nell’ambito della trasmissione televisiva su Rete 4 Fuori dal Coro andata in onda nei giorni scorsi, ha ben interpretato e rilanciato con la necessaria eco mediatica nazionale la denuncia ed il grido di allarme di tutta la comunità e del territorio; sia la bella e giusta lettera aperta che Cataldo Perri, medico, artista e già amministratore pubblico, ha inviato alla Regione Calabria chiedendo e spiegando la necessità di fare in Calabria un tampone per ogni famiglia; nonché rilanciando l’opportunità, soprattutto nel quadro della guerra in corso al Coronavirus, di rifunzionalizzare la struttura ospedaliera di Cariati così come degli altri ospedali dismessi, per ospitare pazienti con patologie diverse dal Covid-19 ricoverati negli Hub o quelli che hanno già superato la fase critica dell’infezione.

Al giovane Coppola, ai dottori Cosentino ePerri, così come a tutti quanti – continua – in queste settimane ed in queste ore, rafforzando le iniziative assunte e portate avanti fino ad oggi dall’Amministrazione Comunale nelle sedi competenti, si stanno spendendo, a qualsiasi titolo, in ogni sede, in ogni contesto e con ogni strumento utile, per riportare all’attenzione della Regione Calabria e del Governo Nazionale l’evidenza di un errore gigantesco fatto in passato e che va correttova il ringraziamento di tutti noi e credo di tutta Cariati; insieme – conclude la Greco – all’incoraggiamento a proseguire senza alcuna interruzione la battaglia per la riapertura del Vittorio Cosentino, nella massima unità di intenti e con determinazione, sia in questo momento complicatissimo, sia soprattutto dopo l’emergenza, per portare definitivamente su tutti i tavoli istituzionali l’urgenza ormai incontestabile di dover colmare il vuoto di livelli essenziali di assistenza (LEA) prescritto e riportare a queste latitudini la fruizione normale del diritto fondamentale e costituzionale alla salute.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati: