Pronti alla battaglia per evitare il ridimensionamento del Ppi di Cariati. Si chiede l’intervento immediato del presidente della giunta regionale Mario Oliverio, mentre monta la protesta su quella che è la bozza di atto aziendale nella quale non si tiene conto delle caratteristiche nonché delle esigenze di questo territorio.
“Per impedire che si realizzi un ormai evidente progetto di depotenziamento e isolamento di questo territorio, deve intervenire il presidente della Regione Mario Oliverio”. Ne è convinta la sindaca di Cariati Filomena Greco, che commenta così la pubblicazione qualche giorno fa del nuovo atto aziendale dell’Asp di Cosenza. Nel documento si prevede un ridimensionamento dei punti di primo intervento, che rimarrebbero aperti 12 ore e non più 24. E tra questi, ci sarebbe anche il Ppi di Cariati. “Le decisioni prese dal direttore generale Raffaele Mauro – continua la Prima Cittadina – non tengono conto delle indicazioni date dal commissario Scura. Questi, nel decreto 64 del 2016, stabilisce che per i punti di primo intervento con accessi superiori alle 6 mila unità annue l’apertura deve essere di 24 ore e non di 12. E Cariati ne fa registrare 9 mila. Si tratta, tra l’altro, del più alto numero di accessi in tutta la Calabria”. La storia della progressiva riduzione dei servizi a Cariati, che ha avuto ricadute su tutto il territorio, è nota. Prima sono state smantellate un po’ alla volta le unità operative che erano presenti nell’ospedale, poi è stato chiuso definitivamente il presidio ospedaliero. Subito dopo, il pronto soccorso, che era ancora presente, è stato trasformato in ppi. E ora si vorrebbe ridimensionare anche quello. “Ma le ingiustizie non finiscono qui – dice ancora Filomena Greco – . Sono stati stanziati oltre 9 milioni di euro per l’apertura della Casa della Salute. Il progetto, però, non è ancora partito e ora si rischia di perdere pure il finanziamento. E tutto sempre per colpa dell’Asp di Cosenza e del Dipartimento della Tutela della Salute della Regione Calabria che non hanno fatto e né stanno facendo nulla per dare avvio ai lavori, anche se i commissari hanno già autorizzato la realizzazione dell’opera. Addirittura, ancora non sono riusciti nemmeno a fare le operazioni di carotaggio per verificare la stabilità sismica dell’immobile”. Cosa fare, allora? Secondo la Sindaca, è necessario che il Governatore della Calabria prenda una posizione. “Non voglio credere che Oliverio sia d’accordo con la volontà, ormai chiarissima, di impoverire e isolare questo territorio. Per questo chiedo un suo intervento. D’altronde, questa bozza di atto aziendale è stata predisposta dal direttore generale Mauro, di sua diretta nomina. Di fatto, quindi, siamo davanti alla proposta che la Regione fornisce ai commissari. Pertanto, la riduzione da 24 a 12 ore dell’apertura dei ppi è una scelta direttamente collegata alla Regione Calabria e al suo presidente. Per questo sono convinta che Oliverio possa fare molto e possa farlo anche in breve tempo. Credo che dovrebbe fare in modo che venga modificato quanto scritto nell’atto aziendale e che, qualora questo non avvenisse, dovrebbe revocare l’incarico affidato a Raffaele Mauro, perché le sue decisioni vanno in contrasto con quanto prescritto dal commissario Scura. Ma se il Presidente non farà nulla, vorrà dire che è accondiscendente e che c’è una volontà precisa della Regione di prendere di mira questo territorio per impoverirlo e frenarne lo sviluppo”. Infine, la Sindaca si rivolge a tutti i cittadini non solo di Cariati ma di tutti i paesi vicini: “Noi intendiamo non abbassare la guardia e continuare a tenere alta l’attenzione sulla gravità di quanto sta accadendo. Ma abbiamo bisogno anche del vostro sostegno. E se non arriveranno risposte, insieme dovremo mobilitarci per evitare l’isolamento, a Cariati e in tutto l’hinterland. Nei prossimi giorni avvieremo una campagna di informazione per rendere edotti tutti di questo ennesimo tentativo della politica di penalizzare i cittadini del basso jonio cosentino”. Anche il gruppo consiliare del Pd, con una nota a firma dei consiglieri Caterina Agazio, Giampasquale Trento e Maria Crescente è pronto a sostenere la battaglia contro una “scelta inopportuna ed inadeguata al contesto territoriale già troppo marginalizzato”.