Cariati. Riapertura ospedale, Greco chiede incontro a Istituzioni

Emergenza sanitaria territoriale nella Provincia di Cosenza, mantenimento della RSA medicalizzata del C.A.P.T. presso l’Ospedale e riapertura del Vittorio Cosentino. Sono, questi, i temi per i quali il Sindaco Filomena Greco ha richiesto un incontro urgente al Ministro della Salute Roberto Speranza, al Presidente della Regione Calabria Jole Santelli, al Commissario ad acta per il piano di rientro Saverio Cotticelli e al Commissario Straordinario dell’Asp Cosenza – Cinzia Bettelini.

Dalla chiusura scriteriata, immotivata, ingiusta e scellerata dell’Ospedale pubblico decretata nel 2010 ad oggi – si legge nella lettera aperta – si sono tenute decine e decine di iniziative pubbliche di protesta e di mobilitazione, seguite da impegni ed azioni istituzionali ad ogni livello, in Calabria ed a Roma.

Da allora, sono state scritte, nei e dai consigli comunali di tutto il territorio succedutesi in questi dieci anni, forse migliaia di pagine contenenti ricostruzioni dettagliate e motivazioni tecniche tutte finalizzate a dimostrare l’assurdità di una scelta che, mai rimessa in discussione fino ad oggi, ha prodotto due gravissimi risultati di cui prendere atto definitivamente:

  1. è stato distrutto il fondamentale diritto alla salute dei cittadini di questa importante area della provincia di Cosenza;
  2. sono aumentati i costi e l’emigrazione sanitaria.

A nulla – prosegue il Sindaco – sono valsi dieci anni di proteste unitarie: mentre i lavori del nuovo Ospedale della Sibaritide, dopo 20 anni di attese e promesse, pare stiano timidamente partendo adesso, l’Ospedale pubblico di Cariati è rimasto chiuso e l’Ospedale Spoke di Corigliano-Rossano non è stato mai rafforzato e messo in condizione di garantire un’adeguata assistenza ad un bacino territoriale spogliato di due ospedali (anche Trebisacce, oltre Cariati).

Non solo: è dei giorni scorsi la notizia della paventata ed altrettanto scellerata chiusura della RSA medicalizzata del C.A.P.T. presso l’Ospedale, un presidio socio-sanitario territoriale che ha una funzione importantissima e delicatissima, accogliendo infatti pazienti di tutto il territorio e dell’intera regione e liberando quindi posti per acuti nei reparti di ortopedia, medicina, nefrologia e cardiologia in tutti gli ospedali della regione. Non può essere affatto chiuso. Anzi deve essere rafforzato.

Le popolazioni e le istituzioni del territorio – si legge nella lettera aperta – hanno ormai abbondantemente superato ogni limite di sopportazione rispetto ad un’azione scientifica di smantellamento della sanità pubblica e di cancellazione dello stesso diritto di cittadinanza, di cui il diritto sacrosanto alla salute, così come quello alla mobilità ed alla giustizia, sono parti integranti. Per tutte queste ragioni, tenuto conto che nella storia della Sibaritide non si è mai verificata una congiuntura così favorevole, quella cioè di poter contare su una rappresentanza territoriale che sia alla Regione Calabria che in Parlamento è espressione della rispettiva maggioranza di governo, facendoci interpreti di un sentimento di delusione e di rabbia ormai unanime in tutti i territori e nelle popolazioni che si sentono umiliate da tanta indifferenza e da un inaccettabile silenzio di Stato e che mai come in questo momento esigono risposte e chiarezza, richiediamo un incontro urgente finalizzato a capire una volta per tutte se vi è oppure no la volontà politica di restituire dignità, diritto alla salute e di cittadinanza alla nostra gente, assumendosene tutti in caso contrario pubblicamente ogni responsabilità.

(comunicato)

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