Care concittadine e cari concittadini, continuiamo l’operazione trasparenza avviata nei giorni scorsi. E lo facciamo ancora più convinti di quanto già non eravamo; sia per la grande attenzione suscitata in larga parte della popolazione che non solo apprezza ma che ci sta chiedendo informazioni ulteriori; ma anche per il prevedibile mutismo di quanti, fino a ieri padroni della cosa pubblica e responsabili diretti dello sfacelo ereditato, incapaci di fare opposizione, si continuano a distinguere in campagne di disinformazione, di strumentalizzazione e di odio sociale. Ripartiamo dalla domanda con la quale abbiamo avviato quella che per noi è e dovrà continuare ad essere una salutare operazione trasparenza su quanti hanno dissanguato le casse comunali, perseguendo interessi diversi da quelli generali. In assenza di risposte, da parte dei diretti interessati, ripetiamo la stessa prima domanda: come sono stati accumulati, perché e da chi quei 32 milioni di euro di debiti che, in aggiunta ai precedenti 14 milioni di ulteriori debiti già contratti con le aziende e pagati dal comune attraverso mutui accesi per i prossimi ventenni, sono stati e restano la causa diretta del dissesto finanziario nel quale abbiamo trovato il Comune e quindi dell’impossibilità di gestire oggi perfino l’ordinaria amministrazione?
Come tutti i cariatesi sanno e purtroppo ricordano, la Sogefil era diventata il vero soggetto titolare dei tributi locali,tanto che i famosi ruoli non venivano neppure firmati dall’allora dirigente dell’ufficio competente! Ce lo ricordiamo? E cosa faceva, in merito, l’organo politico dell’epoca? A fronte del contratto, la stessa Sogefil aveva rilasciato soltanto una polizza fideiussoria di 200.000 euro e per di più a garanzia di un solo anno. Ne vogliamo riparlare?Ma ciò che è ancora politicamente più grave è che né durante la gestione della Sogefil, né successivamente è stata mai avviata quella sarebbe dovuta essere la doverosa e trasparente costruzione di una banca dati dei contribuenti cariatesi. Ma di questo, le loquaci opposizioni non parlano, nel tentativo, vano, di scaricare sull’attuale Sindaco la letterale distruzione della macchina comunale, perpetrata negli anni passati;con la distruzione delle finanze pubbliche fino all’attuale dissesto e della stessa autorevolezza, credibilità e trasparenza delle istituzioni, ad esempio nel delicatissimo rapporto di fiducia con i cittadini-contribuenti, di fatto derubati due volte: con tasse incassate ma non introitate da un comune che non ha mai controllato e che quindi di fatto è stato complice e, in più, senza alcun servizio reso alla comunità.
Di questo vero e proprio scandalo non si parla, così come non si è quindi capaci di riconoscere che a ricostruire l’inesistente ufficio tributi sono state le nostre amministrazioni comunali, attraverso l’impegno e la buona volontà delle risorse umane interne all’ente, che abbiamo valorizzato. Senza contare che, per la prima volta abbiamo collegato l’anagrafe con l’ufficio commercio e con l’ufficio tributi per far emergere l’evasione ereditata e mai contrastata. A partire dai grandi evasori che, sotto le nostre amministrazioni comunali, per la prima volta hanno invece iniziato a pagare. Come nel caso della tassa di soggiorno che in alcuni casi siamo riusciti a far pagare soltanto attraverso l’intervento della Guardia di Finanza mentre per altri abbiamo informato le autorità competenti. Un impegno di trasparenza e legalità che avevamo messo in campo anche per l’emersione dei tanti, troppi affitti in nero e che contribuiscono all’aggravamento di tanti disagi nel periodo estivo (dalla raccolta rifiuti alla depurazione non calibrate per il numero effettivo di presenze per le quali non viene versata la relativa tassa di soggiorno). Un buco finanziario importante che ha nomi e cognomi tecnici e politici precisi,che abbiamo ereditato insieme ai cariatesi ma anche un gravissimo danno erariale causato al comune ed alla comunità dalle passate gestioni e per il quale, anche in questo caso, dopo nostre denunce, siamo ancora in attesa di conoscere l’accertamento di tutte le responsabilità. (comunicato)