Corigliano Rossano – Il rivoluzionario capo della protezione civile calabrese Carlo Tansi ieri ha partecipato all’importante giornata di studio sul rischio idrogeologico nella nostra regione (https://informazionecomunicazione.it/emergenza-e-rischi-idrogeologici-importante-convegno/). In un momento così delicato per il suo dipartimento in cui si registra una sorta di fuga a causa – a suo dire – del processo di moralizzazione avviato, si è poi soffermato sull’inchiesta che ha travolto circa 200 indagati tra imprenditori, professionisti, ex sindaci e privati in una lunga intervista che andrà in onda su Talking in esclusiva dell’edizione di Mercoledì 18 luglio 2018. Toccati punti molto importanti e delicati. E’ l’uomo, d’altronde, dalla cui perizia la procura di Castrovillari ha tratto spunto per l’inchiesta. Durante l’intervento in sala ha invece sottolineato l’importanza di sganciare i vecchi meccanismi da stroncare dei professionisti svenduti alla politica per un semplice e banale incarico. Un fenomeno, in Calabria, diffusissimo verso cui occorre immediatamente intervenire per un fatto etico, morale, di svecchiamento e di qualità professionale. «Basta – insomma – alla politica clientelare». Sul fronte organizzativo il capo della protezione civile ritiene illogica l’attuale impostazione in tema di previsioni climatiche in Calabria, dove tutto l’ambito previsionale (centro multi rischi) è in capo all’Arcapal per i soliti orticelli da tutelare. « Ho chiesto – ha affermato Tansi – di avviare una forte sinergia tra Arpacal e protezione civile».