Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Carta docenti: nuove indagini e abusi sotto la lente delle autorità

omicidio cariati

Un’inchiesta della Guardia di Finanza ha portato alla luce l’uso improprio della Carta Docenti da parte di circa 300 insegnanti, che avrebbero utilizzato il bonus annuale di 500 euro per acquistare beni non autorizzati, come elettrodomestici e dispositivi elettronici, invece di destinarlo a finalità formative e professionali.

Gli sviluppi delle indagini

Le indagini, avviate nel 2023, hanno rivelato un sistema consolidato di utilizzo fraudolento del bonus. La somma, originariamente destinata all’acquisto di software, libri di testo e corsi di aggiornamento, veniva dirottata verso spese personali grazie a una collaborazione con un imprenditore locale, titolare di una società di distribuzione. Quest’ultimo è accusato di aver facilitato le operazioni irregolari, consentendo ai docenti di effettuare resi per ottenere buoni spesa da destinare a beni non consentiti.

I meccanismi della frode

Il sistema prevedeva un primo acquisto regolare, seguito da un reso che generava un credito da utilizzare liberamente nello stesso punto vendita. Grazie a questa pratica, denominata “iliberi tutti” dagli investigatori, il bonus veniva sfruttato per acquistare prodotti come smartphone, televisori e altri elettrodomestici. La Guardia di Finanza ha stimato un danno complessivo pari a 135 mila euro.

Le sanzioni

Per i docenti coinvolti, le sanzioni finora applicate includono sospensioni dal servizio per alcuni giorni, blocchi degli scatti stipendiali e l’esclusione dal bonus per un anno. Inoltre, è prevista la restituzione di somme pari al triplo del valore speso in modo illecito. Gli uffici disciplinari competenti stanno gestendo i procedimenti, mentre molti docenti si avvalgono del supporto legale.

Le dichiarazioni dei docenti

Alcuni insegnanti si sono difesi affermando di aver utilizzato il bonus per sopperire a mancanze tecnologiche nelle loro scuole. Tra le motivazioni addotte, l’acquisto di dispositivi come smartphone per garantire l’utilizzo del registro elettronico o altre attrezzature necessarie.

Un problema sistemico

Questi eventi sollevano interrogativi sulla gestione e sul controllo degli strumenti di supporto professionale. L’utilizzo improprio dei fondi evidenzia non solo responsabilità individuali, ma anche la necessità di meccanismi di monitoraggio più rigorosi per evitare abusi e garantire che le risorse pubbliche siano effettivamente destinate agli scopi previsti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati: