Un’inchiesta della Guardia di Finanza ha portato alla luce l’uso improprio della Carta Docenti da parte di circa 300 insegnanti, che avrebbero utilizzato il bonus annuale di 500 euro per acquistare beni non autorizzati, come elettrodomestici e dispositivi elettronici, invece di destinarlo a finalità formative e professionali.
Gli sviluppi delle indagini
I meccanismi della frode
Il sistema prevedeva un primo acquisto regolare, seguito da un reso che generava un credito da utilizzare liberamente nello stesso punto vendita. Grazie a questa pratica, denominata “iliberi tutti” dagli investigatori, il bonus veniva sfruttato per acquistare prodotti come smartphone, televisori e altri elettrodomestici. La Guardia di Finanza ha stimato un danno complessivo pari a 135 mila euro.
Le sanzioni
Per i docenti coinvolti, le sanzioni finora applicate includono sospensioni dal servizio per alcuni giorni, blocchi degli scatti stipendiali e l’esclusione dal bonus per un anno. Inoltre, è prevista la restituzione di somme pari al triplo del valore speso in modo illecito. Gli uffici disciplinari competenti stanno gestendo i procedimenti, mentre molti docenti si avvalgono del supporto legale.
Le dichiarazioni dei docenti
Alcuni insegnanti si sono difesi affermando di aver utilizzato il bonus per sopperire a mancanze tecnologiche nelle loro scuole. Tra le motivazioni addotte, l’acquisto di dispositivi come smartphone per garantire l’utilizzo del registro elettronico o altre attrezzature necessarie.
Un problema sistemico
Questi eventi sollevano interrogativi sulla gestione e sul controllo degli strumenti di supporto professionale. L’utilizzo improprio dei fondi evidenzia non solo responsabilità individuali, ma anche la necessità di meccanismi di monitoraggio più rigorosi per evitare abusi e garantire che le risorse pubbliche siano effettivamente destinate agli scopi previsti.