Sul caso di presunta mala sanità riguardante la piccola Giulia Montera, difesa dall’ avv. Giovanni Zagarese del foro Castrovillari e dall’ avv. Massimo Micaletti del foro di Teramo, si registra l’intervento del padre della piccola Gabriele Montera, Presidente dell’associazione nazionale onlus.
«E’ una vergogna, è una realtà e un rischio difficile da digerire. Non è giusto uscirsene indenni come se nulla fosse successo. Giulia merita giustizia!». «Il diritto penale determina l’estinzione di un reato a seguito del trascorrere di un determinato periodo di tempo: a distanza di molto tempo dal fatto, lo Stato non ha interesse a punire la relativa condotta, e ciò potrebbe avvenire anche nel nostro caso, che va avanti da anni. Tutto questo – sottolinea il presidente Montera – non ha alcun senso per un padre che chiede giustizia, e non è neppure giusto nei confronti di tutti quei professionisti, e sono tantissimi, che ogni giorno svolgono con impegno e dedizione il proprio lavoro».
Il presidente Montera si rivolge agli imputati, a quelle stesse persone oggi a processo, richiamando i principi di sacralità del giuramento di Ippocrate rivendicando, di fatto, il pieno diritto a conoscere la verità sul perché oggi la figlia sia affetta da patologie gravissime. Chiedo ai medici, già rinviati a giudizio, di non sfuggire alla sentenza di una Corte soltanto perché una prescrizione lo consente, bensì di lasciarsi giudicare sempre.
Giulia Montera oggi ha sette anni e non hai mai avuto la vita di una bambina normale. La mamma Maria Lauricella, durante la gravidanza, viene seguita nell’ ospedale “Compagna” di Corigliano e nessuna anomalia viene mai rilevata. All’atto della nascita si evidenzia sulla neonata una patologia denominata piede torto bilaterale. Dopo circa sette giorni dalla nascita, e dopo controlli e visite continue, da parte di tutti i medici in forza al reparto di Pediatria, Giulia Montera viene dimessa dall’equipe medica dopo aver accertato “discrete condizioni di salute e con sospetta osteocontrodisplasia a carattere ereditario paterno”. Ma da lì inizierà un lungo calvario, un numero infinito di viaggi della speranza per cure, esami e controlli, pellegrinando tra Palermo, Roma, Milano, Verona, Firenze, Genova e Lecco il tutto sulle spalle di una famiglia che non dispone di risorse economiche. Giulia, tra le tante cose, ha subito diversi interventi: tracheostomia, piloristomia, nissen, e peg. Il futuro di Giulia Montera sara’ comunque per sempre legato ad una macchina di ventilazione e ad una bombola di ossigeno.