La chiusura di uno sportello bancario è un duro colpo per l’economia e anche per il turismo. Per questo motivo il sindaco di Cassano allo Ionio, Gianni Papasso, ha scritto alla direzione di Banco di Napoli – Intesa San Paolo. Nella missiva il primo cittadino chiede la riapertura dello sportello ATM di Corso Garibaldi.
«Con grande rammarico, scrive Papasso, ho dovuto constatare che lo sportello ATM del Banco di Napoli Intesa Sanpaolo Spa – utilizzato per il prelievo e il versamento e installato su Corso Garibaldi è stato inspiegabilmente chiuso, ancor di più, senza far pervenire nessun preavviso all’Ente. Mi preme ricordare – continua il Sindaco – che l’istituzione dello sportello di Corso Garibaldi è il frutto di una intensa e laboriosa interlocuzione con i rappresentanti della direzione generale del Banco di Napoli – Intesa San Paolo. L’installazione si era resa necessaria a seguito della soppressione della sede presente nella frazione Sibari di Cassano All’Ionio».
Nella lettera si precisa che lo sportello garantiva un servizio funzionale ai cittadini, poiché essi avevano la possibilità di prelevare e versare contante, pertanto, lo stesso sopperiva alle lacune che la chiusura della sede di Sibari aveva generato. «Non conosco – ha detto ancora Papasso – i motivi che hanno indotto i vertici dell’Istituto di Credito ad assumere tale decisione riguardante lo sportello sito in Corso Garibaldi di Cassano All’Ionio, però credo che era necessario e doveroso informare l’Ente Locale, sia pure per correttezza istituzionale».
La chiusura dello sportello ha generato sconcerto fra la clientela e nell’intera cittadinanza e ritengo che sia un duro colpo per l’economia locale, in quanto lo sportello, con le sue funzioni prelievo e versamento, si caratterizzava come un elemento di sviluppo e crescita.
«Dunque – ha chiosato Papasso – per far sedare le proteste e le lamentale dei clienti e dell’intera cittadinanza, chiedo di riconsiderare la decisione e di mantenere attivo lo sportello. I cittadini di Cassano All’Ionio non meritano di vedersi negato questo servizio».