Cassano, i vertici del Psi replicano al senatore Morra

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CASSANO ALL’IONIO Pronta la replica al senatore Nicola Morra e alla sua interrogazione parlamentare che, partendo dalla vicenda della “Garofalo Group”, chiede lo scioglimento del consiglio comunale. I vertici del Psi non esitano a parlare di “qualunquismo”.
“Cassano Jonio – affermano in una nota congiunta il segretario provinciale del Psi Franz Caruso e il segretario regionale Luigi Incarnato – è una città ferita dalla presenza asfissiante della criminalità organizzata. L’onda gettata sulla comunità dai fatti di sangue, tra i quali l’omicidio del piccolo Cocò Campolongo, è una ferita che va rimarginata. La visita di Papa Francesco ha risvegliato le coscienze e oggi c’è una società che prova a rialzarsi e a costruire una nuova prospettiva di crescita economica e sociale all’insegna della legalità e trasparenza. A Cassano da tempo c’è una nuova amministrazione comunale guidata da Gianni Papasso, un Sindaco impegnato a ricostruire la fiducia tra istituzioni e cittadini e a dare un futuro alla comunità cassanese”. Da qui la stizzita risposta al senatore Nicola Morra che “tende a sparare nel mucchio…Il senatore Morra – proseguono Caruso e Incarnato – che a Cassano ha insegnato per due anni, però, dimostra di essere non solo prevenuto verso la città di Cassano, ma anche disinformato, forse da qualche suggeritore prezzolato e interessato a colpire i socialisti per non aver ottenuto qualche prebenda.
Al Senatore Morra vogliamo ricordare che l’attuale amministrazione, appena venuta a conoscenza dell’interdittiva antimafia alla società “Garofalo Group”, azienda che aveva ottenuto degli affidamenti di lavori durante la gestione commissariale nominata dalla Prefettura di Cosenza, ha provveduto non solo a revocare ogni contratto, ma ha chiesto e ottenuto con un atto politico forte, la sfiducia del presidente del consiglio comunale Luigi Garofalo, stretto congiunto dei titolari dell’impresa interdetta. Su questo atto – concludono – si è pronunciato anche il Tar di Catanzaro riconoscendo la correttezza della procedura”.

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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