Macchina della giustizia “lumaca”, e meno male che l’accorpamento dell’ex tribunale di Corigliano-Rossano a Castrovillari avrebbe dovuto efficientare il sistema e rendere celeri i processi nei vari settori tra lavoro, civile, penale e previdenza.
Una recente causa di lavoro è stata rinviata per la discussione al 2 aprile del 2024 per l’eccessivo carico di lavoro. Istruttoria iniziata nel 2018. Questi sono i risultati raggiunti dal legislatore quando decise di sopprimere, con fare decisamente discutibile, l’ex palazzo di giustizia Jonico. E c’è una differenza non di poco conto: oggi il tribunale di Castrovillare ha organico al completo, contrariamente all’ex tribunale di Corigliano Rossano cronicamente sott’organico. Il neo presidente del tribunale di Castrovillari Massimo Lento da quando si è insediato pare si stia adoperando al fine di trovare delle soluzioni sulla tempistica. Tra i provvedimenti: l’aumento mensile del numero delle udienze. Sul punto si susseguono gli incontri tra toghe. Avviato anche un monitoraggio delle attività al fine di verificare le differenze tra i carichi di lavoro per ogni singolo magistrato.
Problemi strutturali e pochi spazi
Non mancano i problemi strutturali di ciò che viene fatto passare come un nuovo edificio. Nei giorni scorsi l’ufficio di cancelleria ha fatto registrare dei cedimenti (infiltrazioni di acqua piovana dal tetto) a tal punto da rendersi necessario l’intervento dei vigili del fuoco. E non è la prima volta, solitamente accade quando la città è colpita dal maltempo e dalle piogge. Il tutto è stato verbalizzato. Altra situazione che sbugiarda chi sosteneva la tesi secondo cui il tribunale di Castrovillari avesse gli spazi necessari a ospitare l’utenza Jonica (ex tribunale di Corigliano Rossano) è la questione degli spazi. Anche qui, il presidente Lento si è visto costretto nei mesi scorsi ad avanzare una richiesta al presidente del Consiglio dell’ordine degli avvocati Roberto Laghi, da un lato destinatario di ricorsi circa la sua elezione a presidente dall’altro da poco è stato eletto nel consiglio nazionale forense, al fine di utilizzare la sala conferenze dell’Ordine da destinare alla celebrazione delle udienze. E tutto questo a causa della insufficienza di spazi. Ma non è una novità per chi ha seguito l’intera vicenda dell’accorpamento. La nuova sede a Castrovillari fu costruita e concepita sulla base di un’utenza pari alla sua ex giurisdizione di circa 120 mila abitanti. Costruito l’edificio solo dopo avvenne l’accorpamento e così dovette ospitare esattamente il doppio dell’utenza. E ora tutti i nodi vengono al pettine, sconfessando chi invece riteneva adeguato il nuovo palazzo di giustizia.