Dopo l’elezione del presidente Vincenzo Cesarini, l’Ordine dei dottori commercialisti ha dato vita una serie di priorità, tra queste la necessità di potenziare i rapporti con le istituzioni (Agenzia delle entrate, Tribunale, Inps) al momento non adeguatamente uniformati ai processi di informatizzazione. Per queste ragioni, all’interno del Direttivo, saranno assegnate delle apposite deleghe al fine di perfezionare tutte le anomalie e i disagi riscontrati. «Manca una corsia preferenziale telematica che fino a poco tempo fa c’era e che oggi non c’è più, afferma Cesarini. Siamo stati abbandonati, è diventato difficile interfacciarci con le dirigenze delle agenzie delle entrate». Altra questione, non meno importante, è il principio di rotazione degli incarichi in Tribunale: «Ci sono diversi colleghi che non hanno mai avuto incarichi. Sui criteri di assegnazione apriremo una discussione all’interno del nuovo Consiglio tenendo fermo il principio della territorialità».
L’Ordine dei commercialisti, appare meno litigioso rispetto a quello degli avvocati, almeno sul fronte delle rappresentanze territoriali. A differenza delle toghe, i commercialisti hanno lasciato aperta una sede distaccata nella città di Corigliano Rossano: «Dobbiamo dare atto al presidente uscente di aver mantenuto la sede decentrata, osserva il neo vice presidente Domenico Pisano, e penso che l’attuale presidenza agirà in continuità». In prospettiva s’ipotizzano le convocazioni dei Consigli in tutto il territorio della Sibaritide e del Pollino: «Iniziative itineranti che aiutano a rafforzare i principi di unità della categoria»