Si apre formalmente la crisi di governo. Linea dura del Coraggio di Cambiare: cessa la tolleranza. Si chiama fuori dalla maggioranza e si dice pronta al solo sostegno esterno. Nel frattempo l’assessorato di riferimento (Giovanni De Simone) ha rassegnato le dimissioni. Era nell’aria da tempo. Allo smacco del sindaco Stefano Mascaro (nomina di Candiano) arriva l’acuto del coordinatore del Cci Giuseppe Graziano non più disponibile a fare da stampella. A generare il caos non solo la mancanza di condivisione programmatica ma anche le ultime polemiche che hanno scatenato un putiferio. A partire dall’assegnazione di un incarico alla coniuge di un dirigente, per poi passare ai bandi sull’assistenza fisica e da ultimo quello relativo alla comunicazione istituzionale. “Nonostante i ripetuti inviti e appelli rivolti al Sindaco Mascaro, crediamo- scrive il Cci- che il lavoro dell’Esecutivo non sia in linea con l’attuazione del Programma elettorale e stia venendo meno quel Patto per la Città che, uniti e nella prerogativa di una politica nuova e mirata al cambiamento, ci ha visti diventare fiduciari delle speranze dei rossanesi. Pertanto, ritenendo doveroso tener fede ai principi ed ai doveri della coalizione verso la cittadinanza e pur rimanendo leali al mandato elettorale del Sindaco, ci poniamo al di fuori della Maggioranza garantendo all’Esecutivo il nostro appoggio esterno”. La decisione è stata assunta nel corso di un incontro al quale hanno preso parte il coordinatore cittadino e Consigliere comunale, Vincenzo Scarcello, il Presidente del Consiglio comunale Rosellina Madeo, il Capogruppo consiliare Pierpaolo Librandi, i consiglieri Piero Lucisano, Antonietta Caputo, Carlo Alberto Falco, Giuseppe Falco, Nunzio Farfalla, Giuseppina Liberata Primerano, e l’Assessore all’Ambiente e vice coordinatore civico, Giovanni De Simone. “Si tratta di una decisione sofferta ma convinta, perché spinta dal grande senso di responsabilità e lealtà nei confronti dei cittadini che ci hanno demandato il compito di amministrare Rossano, forti di un progetto politico riformista, di rinnovamento e cambiamento. Certo, non nascondiamo il nostra sconforto nel dover ricorrere a questo atto, sofferto ma lucido, spinto esclusivamente dalla volontà di sollecitare, con veemenza, l’avvio di un’attività amministrativa che, da più parti e tranne alcune eccezioni, sembra non voler uscire da una incomprensibile stasi. Sia chiaro – e lo ribadiamo con forza – non vogliamo aprire una Crisi di Governo, i cui effetti nefasti sappiamo tutti potrebbero compromettere la vita della comunità rossanese, ma abbiamo necessità di avviare una fase di valutazione esterna dell’attività politica dell’Esecutivo comunale e dell’attuazione del programma elettorale, il quale, ricordiamo, rappresenta il perno centrale della scelta del voto. Rimaniamo fermi nella convinzione che, ad oggi, le scelte adottate dal Sindaco non rispecchiano gli impegni elettorali di rinnovamento. Anzi, in modo del tutto paradossale, virano su correnti opposte a questo principio. Pertanto alla luce delle nostre determinazioni, rinnoviamo l’invito al Sindaco ad avviare appieno l’attività amministrativa nel solco della coerenza del mandato elettorale. Rimaniamo in attesa di un sussulto politico e di coscienza da parte del Primo cittadino e ci impegniamo a rivedere la nostra posizione e a riproporre il nostro sostegno, da forza di Maggioranza predominante, qualora si dovesse attuare quell’auspicata inversione a U nell’azione di governo della Città”. Uno degli ultimi ammonimenti del Cci è la richiesta di revoca del bando di aggiudicazione del servizio di Comunicazione istituzionale “perché non richiama i requisiti essenziali previsti dalla Legge 150/2000 (Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni) e non prevede alcuna valutazione per i giornalisti iscritti all’albo professionale. Così come è opportuno prevedere una proroga dei tempi per la procedura di evidenza pubblica destinata alla nomina dell’Organismo indipendente di valutazione (OIV), in quanto a causa di un ingiustificabile difetto di comunicazione, addebitabile probabilmente proprio all’ufficio stampa del Municipio, il bando non ha avuto la giusta pubblicizzazione e divulgazione. Se il Sindaco ritiene opportuno il reclutamento di figure professionali da aggregare al suo staff, provveda – così com’è nelle sue prerogative – alla nomina diretta. Ammesso che finora l’ufficio stampa esterno dell’Ente, assegnatario del servizio attraverso determinazione dirigenziale, ha attuato una esclusiva politica di promozione delle attività dell’Esecutivo, tralasciando però quella che è la comunicazione ordinaria. Un esempio su tutti: non è stata garantita la necessaria divulgazione e notizia su tempi e modi di adesione all’evidenza pubblica per la nomina dell’Organismo indipendente di valutazione (OIV) di cui dovrà dotarsi il Comune”. Oltre all’esclusione di categorie professionali, si potrebbe attingere a risorse professionali interne.