(Arcidiocesi Rossano-Cariati) CORIGLIANO ROSSANO – Questa mattina S.E. l’Arcivescovo Mons. Maurizio Aloise ha dato inizio con una celebrazione eucaristica all’Anno Santo della Speranza all’interno della Casa di Reclusione di Corigliano Rossano. Il Padre Arcivescovo, a distanza di pochi giorni dalla celebrazione del Natale in carcere, è ritornato nel penitenziario per celebrare con coloro che vivono ed operano nel reclusorio l’Apertura del Giubileo: “È la seconda celebrazione giubilare quella di oggi – ha detto il Vescovo – dopo quella del 29 dicembre nella Cattedrale Maria SS. Achiropita, vissuta alla presenza di una emozionante partecipazione di popolo e del presbiterio diocesano. Ci ritroviamo qui per vivere, per la seconda volta, un momento di Grazia Speciale”.
Il vescovo, nella sua omelia, ha tratteggiato il cammino giubilare a partire dal commento alla prima lettera di San Giovanni Apostolo, che è un richiamo forte all’urgenza di un amore vicendevole, che si esplica attraverso un rapporto quotidiano fatto di attenzioni e premure reciproche che, nel segreto della vita quotidiana in carcere, sono una costante, così come lui stesso ha potuto constatare nelle passate visite anche all’interno delle sezioni detentive.
Una celebrazione semplice, ma significativa quella di oggi, che ha visto la partecipazione di una rappresentanza del clero della vicaria di Rossano insieme al vescovo, animata dal giovane coro della Parrocchia Maria Madre della Chiesa dell’area urbana di Rossano.
Prima della conclusione della S. Messa, l’Arcivescovo Maurizio ha annunciato la realizzazione di un’opera segno per i detenuti con l’apertura della Casa di Accoglienza dedicata a S. Giuseppe Cafasso, Protettore dei carcerati, che sorge nel centro storico di Rossano, nella struttura dell’ex casa canonica della Chiesa di S. Maria della Pace, dove confluiranno i servizi afferenti la Pastorale carceraria diocesana e dove i detenuti potranno sostare per i permessi premio con i propri familiari.
Rinnovando i ringraziamenti, il vescovo ha salutato i presenti: alcuni componenti del Comparto delle Funzioni Centrali, assieme alla dott.ssa Maria Luisa Mendicino, le donne e gli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria con il Comandante di Reparto dott.ssa Elisabetta Ciambriello, ed i volontari che operano quotidianamente in carcere.
“Tenere stretta tra le mani la corda a cui è legata l’ancora della speranza, ci ricorda Papa Francesco, anche quando si avverte il dolore della stretta e spalancare le porte del cuore sono le premesse e le promesse con cui questo prezioso cammino ha il suo inizio”. (comunicato stampa)