CASTROVILLARI. Gli utenti e gli iscritti al Patronato della Cgil Pollino Sibaritide Tirreno che hanno avviato le azioni giudiziarie di riconoscimento dello stato di invalidità avverso i rigetti dell’INPS, ed i Legali convenzionati, ai quali abbiamo chiesto di conoscere le ragioni dei disservizi denunciati, ci hanno comunicato la grave situazione venutasi a creare in seguito all’accordo sottoscritto dal Presidente del Tribunale di Castrovillari, dott. Massimo Lento, con l’INPS di Cosenza, in virtù del quale, è stato disposto che le operazioni peritali per i procedimenti di A.T.P. ex art. 445 bis cpc, vengano espletate presso le strutture dell’INPS.
Il Presidente del Tribunale è rimasto fermo sulle sue determinazioni.
Quindi, i Magistrati del Lavoro, che si occupano dei procedimenti di a.t.p., oggi conferiscono gli incarichi peritali soltanto ai pochissimi CTU (2 o 3 in tutto) disponibili ad effettuare le visite presso l’INPS.
Inoltre, sempre al fine di ridurre il numero del contenzioso, in violazione delle norme in materia di riunione di giudizi, essi dispongono la riunione di procedimenti, senza tenere conto della materia di ciascun ricorso e dello stato dei relativi procedimenti.
Infine, i procedimenti di merito che garantivano gli invalidi dagli errori in cui incorrevano i ctu e che consentivano una seconda valutazione, dalla suddetta data, vengono, tutti, rigettati, con motivazioni non condivisibili, tenuto conto che i procedimenti di merito vengono corredati da dettagliata documentazione sanitaria e da relazione peritale di parte, che indica specificatamente gli elementi di cui il ctu della fase precedente, non ha tenuto conto ai fini della valutazione dello stato invalidante dell’istante.
Sta di fatto che dal Gennaio 2023, oltre il 90% dei procedimenti di atp vengono rinviati a causa dell’astensione dei medici iscritti nell’elenco dei CTU del Tribunale e che non intendono recarsi all’INPS per effettuare le operazioni peritali, con un gravissimo danno per la salute degli invalidi, i quali attendono solo di poter affermare i propri diritti davanti all’Autorità giudiziaria, avverso i verbali di disconoscimento dell’INPS.
L’adozione di tale accordo per la Cgil Pollin Sibaritide Tirreno, oltre a costituire una netta violazione del diritto alla salute degli invalidi ricorrenti, lede il loro diritto di difesa, viola le norme previste per il corretto svolgimento dell’attività giudiziaria, che dovrebbe essere improntata al rispetto dei principi di imparzialità e di osservanza del contraddittorio tra le parti processuali; in sostanza l’invalido che invia la domanda di accertamento del suo stato invalidante ed invoca il riconoscimento delle prestazioni di legge, viene sottoposto a visita medica di accertamento presso l’INPS e, nella successiva fase, quella giudiziaria, deve recarsi nuovamente a visita presso l’INPS, anche se a valutare le sue condizioni sarà il CTU nominato del Tribunale ma, in luogo non terzo, perché è la struttura di una parte convenuta in giudizio, dove il ctu potrebbe subire condizionamenti di natura psicologica che non lo rendono sereno di esprimere il giudizio oggettivo sui quesiti ad egli posti dal Giudice.
Inoltre, la previsione di un numero limitato di visite peritali da svolgersi in sole due sedi Inps (Castrovillari e Rossano) per l’intero circondario, comporta un evidente allungamento dei tempi dei giudizi, lede le legittime aspettative dei ricorrenti, persone spesso anziane e bisognose di assistenza, mortifica lo spirito della riforma del processo pensionistico improntata ad una maggiore celerità nell’accertamento del requisito sanitario.
L’effetto immediato che l’accordo determina è un ulteriore sbilanciamento del processo a favore della parte pubblica, perché riconosce all’Inps l’ulteriore privilegio della più comoda partecipazione dei propri medici alle operazioni peritali presso le sue strutture.
E’ evidente, infatti, che la previsione di due soli gabinetti diagnostici, disponibili per un numero di giorni e di ore limitato (lunedì/venerdi 14/18,30 e 8,30/17), non potrà consentire l’espletamento di tutte le visite peritali dei numerosissimi ctu che, fino a qualche tempo addietro, effettuavano tali operazioni presso i loro studi professionali, con conseguente prolungamento dei tempi occorrenti per la definizione dei procedimenti.
La conferma di tali preoccupazioni viene data dall’esito negativo ottenuto da alcuni Tribunali, come quelli di Nola e Santa Maria Capua Vetere, che avevano adottato tale modalità di esecuzione delle visite peritali. Del resto, il fatto che soltanto pochissimi Tribunali, nell’intero territorio nazionale, abbiano inteso ricorrere alla sottoscrizione del protocollo con l’INPS, per gli A.T.P., è indice di concreta fondatezza delle negatività da esso derivanti.
Chiediamo, quindi, con urgenza, la revoca del protocollo ed il ripristino delle precedenti condizioni preannunciando che in assenza di decisioni in tale direzione, ad esclusiva difesa dei soggetti fragili, della nostra rappresentanza, del diritto alla salute e del diritto di difesa chiederemo l’intervento del Ministero della Giustizia e del CSM prima che la situazione degeneri con gravissimi danni alle persone ed al territorio.
Gli utenti e gli iscritti al Patronato della Cgil Pollino Sibaritide Tirreno che hanno avviato le azioni giudiziarie di riconoscimento dello stato di invalidità avverso i rigetti dell’INPS, ed i Legali convenzionati, ai quali abbiamo chiesto di conoscere le ragioni dei disservizi denunciati, ci hanno comunicato la grave situazione venutasi a creare in seguito all’accordo sottoscritto dal Presidente del Tribunale di Castrovillari, dott. Massimo Lento, con l’INPS di Cosenza, in virtù del quale, è stato disposto che le operazioni peritali per i procedimenti di A.T.P. ex art. 445 bis cpc, vengano espletate presso le strutture dell’INPS.
Avverso l’adozione del protocollo, siglato in data 23.11.202, il COA di Castrovillari ha proclamato l’astensione degli Avvocati dalle udienze per il periodo dal 21 al 23 febbraio 2023, al fine di ottenere la revoca del Protocollo o, almeno, la sua sospensione.
Il Presidente del Tribunale è rimasto fermo sulle sue determinazioni.
Quindi, i Magistrati del Lavoro, che si occupano dei procedimenti di a.t.p., oggi conferiscono gli incarichi peritali soltanto ai pochissimi CTU (2 o 3 in tutto) disponibili ad effettuare le visite presso l’INPS.
Inoltre, sempre al fine di ridurre il numero del contenzioso, in violazione delle norme in materia di riunione di giudizi, essi dispongono la riunione di procedimenti, senza tenere conto della materia di ciascun ricorso e dello stato dei relativi procedimenti.
Infine, i procedimenti di merito che garantivano gli invalidi dagli errori in cui incorrevano i ctu e che consentivano una seconda valutazione, dalla suddetta data, vengono, tutti, rigettati, con motivazioni non condivisibili, tenuto conto che i procedimenti di merito vengono corredati da dettagliata documentazione sanitaria e da relazione peritale di parte, che indica specificatamente gli elementi di cui il ctu della fase precedente, non ha tenuto conto ai fini della valutazione dello stato invalidante dell’istante.
Sta di fatto che dal Gennaio 2023, oltre il 90% dei procedimenti di atp vengono rinviati a causa dell’astensione dei medici iscritti nell’elenco dei CTU del Tribunale e che non intendono recarsi all’INPS per effettuare le operazioni peritali, con un gravissimo danno per la salute degli invalidi, i quali attendono solo di poter affermare i propri diritti davanti all’Autorità giudiziaria, avverso i verbali di disconoscimento dell’INPS.
L’adozione di tale accordo per la Cgil Pollin Sibaritide Tirreno, oltre a costituire una netta violazione del diritto alla salute degli invalidi ricorrenti, lede il loro diritto di difesa, viola le norme previste per il corretto svolgimento dell’attività giudiziaria, che dovrebbe essere improntata al rispetto dei principi di imparzialità e di osservanza del contraddittorio tra le parti processuali; in sostanza l’invalido che invia la domanda di accertamento del suo stato invalidante ed invoca il riconoscimento delle prestazioni di legge, viene sottoposto a visita medica di accertamento presso l’INPS e, nella successiva fase, quella giudiziaria, deve recarsi nuovamente a visita presso l’INPS, anche se a valutare le sue condizioni sarà il CTU nominato del Tribunale ma, in luogo non terzo, perché è la struttura di una parte convenuta in giudizio, dove il ctu potrebbe subire condizionamenti di natura psicologica che non lo rendono sereno di esprimere il giudizio oggettivo sui quesiti ad egli posti dal Giudice.
Inoltre, la previsione di un numero limitato di visite peritali da svolgersi in sole due sedi Inps (Castrovillari e Rossano) per l’intero circondario, comporta un evidente allungamento dei tempi dei giudizi, lede le legittime aspettative dei ricorrenti, persone spesso anziane e bisognose di assistenza, mortifica lo spirito della riforma del processo pensionistico improntata ad una maggiore celerità nell’accertamento del requisito sanitario.
L’effetto immediato che l’accordo determina è un ulteriore sbilanciamento del processo a favore della parte pubblica, perché riconosce all’Inps l’ulteriore privilegio della più comoda partecipazione dei propri medici alle operazioni peritali presso le sue strutture.
E’ evidente, infatti, che la previsione di due soli gabinetti diagnostici, disponibili per un numero di giorni e di ore limitato (lunedì/venerdi 14/18,30 e 8,30/17), non potrà consentire l’espletamento di tutte le visite peritali dei numerosissimi ctu che, fino a qualche tempo addietro, effettuavano tali operazioni presso i loro studi professionali, con conseguente prolungamento dei tempi occorrenti per la definizione dei procedimenti.
La conferma di tali preoccupazioni viene data dall’esito negativo ottenuto da alcuni Tribunali, come quelli di Nola e Santa Maria Capua Vetere, che avevano adottato tale modalità di esecuzione delle visite peritali. Del resto, il fatto che soltanto pochissimi Tribunali, nell’intero territorio nazionale, abbiano inteso ricorrere alla sottoscrizione del protocollo con l’INPS, per gli A.T.P., è indice di concreta fondatezza delle negatività da esso derivanti.
Chiediamo, quindi, con urgenza, la revoca del protocollo ed il ripristino delle precedenti condizioni preannunciando che in assenza di decisioni in tale direzione, ad esclusiva difesa dei soggetti fragili, della nostra rappresentanza, del diritto alla salute e del diritto di difesa chiederemo l’intervento del Ministero della Giustizia e del CSM prima che la situazione degeneri con gravissimi danni alle persone ed al territorio.
Giuseppe Guido, segretario generale
Cgil Pollino Sibaritide Tirreno
Comunicato stampa