Pronto soccorso di Rossano in affanno: mancano posti letto e aumentano le emergenze

La gestione è aggravata dalla ripresa dei tamponi Covid e dalla carenza di posti letto nei reparti, con gravi difficoltà per il personale e i pazienti. Situazione critica al pronto soccorso di Rossano, dove in queste ore si attende l’arrivo di un’ambulanza (l’elisoccorso non vola per allerta meteo)  per un uomo di 50 anni colpito da un infarto acuto. Secondo ambienti bene informati, la struttura è al limite delle capacità, con 12-15 barelle occupate in maniera costante e un flusso di pazienti che non accenna a diminuire. Ad aggravare ulteriormente il quadro è la necessità di riprendere l’esecuzione dei tamponi Covid, resi indispensabili da nuovi casi sospetti. Le patologie più frequenti registrate dai medici sono di natura neurologica e respiratoria. Oltre ai casi urgenti, si segnala una presenza significativa di codici verdi e bianchi, spesso impropri, che aumentano il carico di lavoro del personale e rallentano l’assistenza. La reintroduzione dei tamponi ha aggiunto un ulteriore ostacolo, complicando la gestione dei pazienti: ogni caso richiede percorsi differenziati, dilatando i tempi di attesa anche per chi necessita di interventi immediati. Nonostante l’efficienza operativa del pronto soccorso, il problema principale rimane la carenza di posti letto nei reparti. I pazienti, infatti, sono costretti a permanere nelle aree di emergenza per ore, se non giorni, in attesa di un ricovero, creando un congestionamento che limita la possibilità di accogliere nuovi casi gravi. La situazione diventa ancora più critica nei casi di positività al Covid, dove barelle occupate e corridoi sovraffollati aumentano i rischi sanitari. La ripresa delle procedure legate ai tamponi rappresenta una complessità aggiuntiva, rendendo ancor più difficoltosa una gestione già fortemente compromessa. Le difficoltà di oggi sono il risultato di un sistema che fatica a rispondere alle esigenze del territorio, lasciando il personale sanitario a fronteggiare quotidianamente una realtà insostenibile.

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