CORIGLIANO-ROSSANO Ormai è un classico: Stasi continua a sovvertire ogni paradigma di buona amministrazione. Nel tornado distruttivo di questa nefasta gestione ci sono anche e inevitabilmente le politiche cimiteriali. Il sepolcreto di Rossano continua a vivere una stagione lunghissima di degrado ambientale e di confusione organizzativa. Eppure, parliamo di un’area monumentale.
Stasi – dice Adele Olivo – ha letteralmente abbandonato al suo destino il Campo Santo. E non parliamo del fatto che oggi i defunti vengono stipati, uno sull’altro, in armadi di cemento quando, invece, si potrebbe ragionare sul suo ampliamento. Qui si parla dell’essenziale, che non c’è; dell’organizzazione spicciola e ordinaria, che è totalmente sparita; si parla dell’umanità.
Un esempio su tutti basti a far capire il livello di meschinità che in questi ultimi anni la Città si è trovata a vivere, suo malgrado e senza avere colpe dirette se non quella di avere un governo cittadino insensibile.
Sono stata testimone diretta – racconta l’assessore provinciale – della disperazione di un’anziana signora che, nei giorni scorsi, recandosi al sepolcro di un congiunto dopo una giornata di pioggia e vento, trovando la lapide sporca e piena di foglie, non ha potuto rassettarla. E questo perché mentre un tempo, andando al cimitero, visitatori e familiari potevano usufruire degli strumenti di pulizia messi a disposizione oggi quegli stessi presidi non ci sono più o comunque nessuno sa dove siano; piccoli segnali che restituiscono quel senso di approssimazione, abbandono e menefreghismo di questo Esecutivo.
Per non parlare – conclude Olivo – della percezione di insicurezza che si respira anche nei due cimiteri. Accade ormai spesso che vengano asportati i fiori dalle tombe dei cittadini e in alcuni casi anche intere fioriere. Possibile che di tutto questo non se ne accorga nessuno? Da quanto tempo il Primo Cittadino o chi per lui deve e devono farsi un giro all’interno dei cimiteri di Corigliano-Rossano?
comunicato stampa