Un carico consistente di cannabis di provenienza cinese. Coltivata, raccolta, essiccata e imballata in anonimi magazzini industriali sparsi per Santa Sofia d’Epiro, Luzzi, Corigliano Rossano, Amato e Castrovillari. Un processo produttivo inaspettato – organizzato nonostante l’opposizione della ‘ndrangheta – in grado di rifornire il mercato di tre diverse città olandesi tranquille e tolleranti: Steenbergen, Arnhem e Roermond. Un’operazione smantellata grazie a un meticoloso lavoro di intelligence da parte degli agenti guidati dal questore Giuseppe Cannizzaro. Gli investigatori del commissariato di Corigliano Rossano, sotto la direzione di Giuseppe Zanfini, insieme a quelli della squadra mobile di Cosenza, coordinati da Gabriele Presti, hanno collaborato per cinque mesi, ricostruendo insieme le tessere di un mosaico criminale straordinario.
Il rapporto investigativo inviato al procuratore di Castrovillari, Alessandro D’Alessio, ha evidenziato chiaramente un traffico di droga diretto verso l’estero. Il capo dell’inchiesta del Pollino ha quindi trasmesso gli atti alla procura distrettuale guidata da Vincenzo Capomolla, che ha affidato l’indagine al pm Stefania Paparazzo. Sono state avviate intercettazioni ambientali, riprese con microtelecamere e collocati dispositivi GPS su un’auto, una Mercedes con targa olandese, che è stata notata nelle zone oggetto di ripetuti blitz. Grazie ai controlli della polizia guidata da Cannizzaro, sono state scoperte le attività produttive e commerciali di una coppia con residenza nella centrale via delle Querce a Castrovillari. Ogni loro mossa è stata registrata e ogni loro sospetto è stato documentato.