«Sono 15 le mensilità non corrisposte ai 46 dipendenti e molte di più ai 40 tecnici esterni convenzionati dell’Ara Calabria (Associazione regionale allevatori) una situazione drammatica che compromette il futuro dell’Ara e quindi dei servizi al sistema allevatoriale calabrese». Lo afferma in una nota Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria. «L’Ara – ha aggiunto – è una struttura che ha il riconoscimento giuridico e attua, su affidamento della Regione, il “Progetto di valorizzazione delle produzioni zootecniche calabresi” che vede coinvolti, come soggetti attuatori, le organizzazioni di prodotto riconosciute dalla Regione che sono fortemente compromesse economicamente e finanziariamente poiché non ricevono i saldi dall’Ara.
«Il presidente della giunta Oliverio – prosegue Molinaro – si era formalmente impegnato al riconoscimento dei debiti fuori bilancio per il saldo delle attività realizzate fino al 31 dicembre 2015. Più volte anche il consigliere delegato all’agricoltura Mauro D’Acri, peraltro già presidente dell’Ara, formalmente si era fatto carico del problema con reiterate ufficiali assicurazioni l’ultima nell’assemblea dell’Ara del 27 luglio scorso. L’occasione c’è stata ma di fatto non è avvenuto nulla. Infatti, prima nella deliberazione della giunta regionale del 29 giugno, poi ancora nella seconda commissione consiliare il 27 luglio (D’Acri ne è anche componente) e poi il Consiglio nella seduta dell’1 agosto hanno predisposto e approvato la “Proposta di legge numero 161/10^ recante per oggetto Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti ai sensi dell’art. 73 del decreto legislativo 23 giugno 2011, numero 118 e s.m.i.”. Sono stati riconosciuti svariati debiti fuori bilancio ma dei crediti spettanti all’Ara non c’è traccia. Eppure questo era possibile poiché la normativa nazionale, a cui si è fatto riferimento, stabilisce tra l’altro, che il “consiglio regionale riconosce con legge la legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti nella fattispecie da acquisizione di beni e servizi in assenza del preventivo impegno di spesa”. In questi ultimi anni – prosegue – pur in presenza delle notevoli difficoltà, significativo è stato l’impegno di tecnici e allevatori mantenendo intatto un importante patrimonio produttivo fatto anche da produzioni Dop e tipiche, contribuendo in modo determinante a conservare questa importante attivita’ anche a presidio delle aree interne, dove e’ forte il rischio dell’abbandono e dello spopolamento».
«Bisogna intervenire subito – conclude Molinaro – per evitare il collasso del sistema allevatoriale e pertanto si chiede al presidente Oliverio di delineare una road-map precisa e definire questa vicenda che ha dell’incredibile».