Lo scontro politico è ora jonio-area bruzia. La vicenda della suddivisione dei collegi non aiuta ad attenuare i toni. Da un lato certa deputazione parlamentare cosentina dall’altra il movimento per la sovranità popolare rappresentato a Rossano dall’ex assessore Rodolfo Alfieri. Toni duri, in precedenza, sono stati usati dal Consigliere regionale Giuseppe Graziano, Giuseppe Antoniotti, Ernesto Rapani, nel corso della manifestazione di Rende nei pressi dello svincolo autostradale.«Sciacalli a chi? Se i perimetri dei collegi senatoriali calabresi e particolarmente quelli che integrano i territori della provincia di Cosenza sono stati rimodulati, restituendo doverosa omogeneità alla Sibaritide e all’Area urbana Corigliano-Rossano, è solo per merito di quanti hanno alzato le barricate contro una scelta incomprensibile da parte del Parlamento. E quindi dell’Assemblea dei Sindaci dello Jonio e, soprattutto, di tutti quei movimenti, comitati, partiti, associazioni e liberi cittadini che in questi ultimi giorni hanno attivato, in diverse sedi, numerose azioni di protesta e legittima pressione affinché questo papocchio venisse corretto. Di sabotatori e saccheggiatori politici dello Jonio, invece, ne conosciamo tanti, anzi tantissimi. E di tutti ricordiamo benissimo le loro azioni: dal furto notturno della sede dell’Azienda Sanitaria di Rossano, passando per il ridimensionamento degli ospedali al costretto isolamento dalle maggiori vie di comunicazione, per finire alla clamorosa chiusura del Tribunale di Rossano». Niente sconti per Alfieri:«Le dichiarazioni di qualche deputato cosentino – dice Alfieri – fanno accapponare la pelle. Nei giorni scorsi, legittimamente e a seguito della lettura della prima bozza dell’emendamento Fiano alla nuova legge elettorale, nel pieno rispetto delle regole democratiche questo territorio ha trovato finalmente unità per frenare quello che altrimenti sarebbe stato un sopruso bello e buono nella scelta della rappresentanza parlamentare. Non ci siamo inventati nulla. Abbiamo solo difeso, in modo legittimo, la sovranità di questo comprensorio. Perché quel documento, reperito da fonti ufficiali, portava la firma del Partito democratico ed era già noto a tutti i vertici dei partiti e dei deputati che in queste ore continuano ancora ad essere indaffarati per posizionare le bandierine dei collegi elettorali. Ed è stata proprio questa – scandisce il responsabile MNS – la molla che ha fatto scattare l’orgoglio ionico.
Perché vedere le due Città più grandi della Sibaritide considerate solo e ancora una volta come un serbatoio di voti, da giostrare a piacimento dei partiti e della lobby politica cosentina, ci ha fatto un po’ incazzare! Allora, differentemente da quanto sostiene qualcuno che oggi ci addita come sciacalli, ci siamo mossi – per fortuna in tempo – per evitare l’ennesimo colpo basso, portando alla ribalta della cronaca nazionale, lo scriteriato papocchio che nella distribuzione dei collegi senatoriali calabresi aveva scisso le comunità di Rossano e Corigliano. Due Città sa sempre unite nella scelta dei rappresentanti parlamentari e che, per di più, sono in cammino verso una fusione municipale che da fastidio a molti. Soprattutto a Cosenza, per quel che ne dicano i soliti noti. Ecco perché non accettiamo di essere additati come sciacalli – conclude Alfieri – da chi evidentemente non ha poi l’animo così illibato nei riguardi di questo territorio».
La tensione è destinata a crescere. D’altronde i provvedimenti contro l’area jonica sono all’ordine del giorno. E’ evidente che il filo della fiducia e della tolleranza si è spezzato. Tempi duri anche per le famose stampelle che di solito si prestano a prestare il fianco ad un certo potere politico cosentino.