E’ profondamente sbagliato affermare che le Posizioni Organizzative siano ispirati ai criteri dell’efficienza e del merito. Quelle deliberate dalla Giunta comunale hanno avuto avalli, suggerimenti ed imprimatur che non sono certamente quella rivoluzione organizzativa necessaria ed urgente per dare risposta al bisogno di servizi dei cittadini.
La pesatura che quelle PO hanno ve la raccontiamo noi.
In primo luogo quella del sindaco e dei suoi fidi consiglieri che hanno tenuto conto dei desiderata di qualche ex Sindaco, un voto si sa meglio tenerselo buono, ed ecco accontentato il consigliere con almeno due unità: una del suo ex staff ed un’altra a persona sempre molto vicina alla famiglia quando comandava in Comune.
Ovvia e scontata la intangibilità di Carlo Lucisano, nulla di personale si badi bene, ma da circa venti anni addetto al commercio, prima ed al Suap poi, che, a detta dell’assessore Mauro, doveva essere il primo a ruotare seguendo quanto previsto dalla legge 190/2012; ma si sa chi lo tocca muore perdendo almeno 6 voti in Consiglio e l’Assessore al suo posto ci tiene.
Il Sindaco Mascaro, che non fa mistero di avere una maggioranza variabile, resta aperto e sensibile a tutte le istanze. E così anche qualche altro consigliere si è adoperato per un posto nelle vice dirigenze (tanto qualche migliaio di euro in piu all’anno non si nega a nessuno).
E’ così che avviene a Rossano, paese dei disservizi perenni e del bengodi per pochi, nel quale le P.O. si sprecano nascondendosi dietro i pareri dell’organismo Indipendente di Valutazione (OIV),in persona del Dr Roberto Mastrofino, che ha fatto salti mortali tripli e sudato sette camice per accorpare e far ingrassare servizi scarni che da soli non avrebbero pesato ottomila euro all’anno in più. Se poi ha mischiato salumi e chiodi, verdure e rubinetti, questo dimostra quanto non valga la competenza ma conta il peso.
Scandalo nello scandalo: prima si nominano i colonnelli e poi forse generali. Alcuni privi di laurea alla faccia della coerenza con quanto la stessa Assessore Mauro, che dichiarava di dover premiare il merito, aveva scritto in delibera e che a tutti questi desiderata saprà mettere la pezza a colori con il piano della performance 2017 ancora da approvare (ma non lo si doveva approvare prima delle PO?).
Insomma una brutta pagina con un sindacato, la funzione pubblica della CGIL che grida all’imbroglio, denunciando il gioco delle tre carte, l’uso irregolare del fondo per il personale ed il fatto che lavoratori prossimi alla pensione con laurea vengano privati della Posizione organizzativa, pur vantando un curriculum professionale di tutto pregio.
Addirittura l’ufficio legale, che ha recuperato in extremis oltre due milioni di euro, per come scrive l’assessore Candiano alla Corte dei Conti, viene privato della P.O.
Uno strano caso di valorizzazione inversa che nessuna dichiarazione della Mauro, potrà smentire ma che anzi persegue volendo assumere altri laureati penalizza quelli che ha: due alla Pubblica Istruzione, due al legale, altri all’ufficio tecnico.
Noi, inguaribili ottimisti, speriamo che l’AC ritorni sui propri passi, revochi la delibera e discuta su basi serie di come rimettere su una baracca che non funziona per un modello organizzativo frutto di clientelismo e nel quale non si riesce ad inoculare il germe dell’efficienza.
Noi riteniamo che non ci sia più spazio per fare anche di questa problematica merce di scambio. I Consiglieri della finta opposizione, se vogliono votino lo stesso, per i premi c’è tempo.
Ultima domanda: ma il Segretario Generale, dr. Middonno, è ancora responsabile dell’anticorruzione e della trasparenza? Abbiamo atteso fino ad oggi. Ora lo chiederemo
(fonte: comunicato stampa )