VILLAPIANA. Piove sul bagnato. Alle dimissioni dalla maggioranza e dal ruolo di Capogruppo della stessa del Presidente del Consiglio Giuseppe Tiripicchio, seguono quelle di Luigi Lo Giudice, comunicate ufficialmente lo scorso giovedì 28 dicembre.
«Amministrare il Paese, – continua Tiripicchio – dovrebbe presupporre un dialogo quotidiano con chi governa, ricercando e lavorando su una reciproca condivisione di scelte e dei motivi per cui, queste stesse, si assumono. Purtroppo, questa indispensabile volontà di maturare scelte, a seguito di confronto e condivisione, non è sempre stata prerogativa in questa esperienza e, nonostante ciò, fino alla fine ho cercato di dare il mio contributo positivo per la Città».
Tiripicchio resta presidente del Consiglio ed esprime la volontà di proseguire la sua attività amministrativa in maniera indipendente: «Con autonomia continuerò a lavorare per ricambiare, ancora e maggiormente, la fiducia di tutti quei cittadini che hanno creduto in me, affinché io potessi prendere parte alle decisioni ed essere incisivo nelle dinamiche utili ad apportare una crescita concreta della Città. Siederò, quindi, in Consiglio Comunale da indipendente, valutando, relativamente ai provvedimenti da discutere, ogni singolo caso e determinandomi di conseguenza».
«Ringrazio il Sindaco – chiosa Tiripicchio – per il grande bagaglio di esperienza che mi ha permesso di maturare in questo percorso altamente formativo sotto molteplici profili, ringrazio i miei colleghi per il percorso condiviso ed in particolare ringrazio tutti quei dipendenti comunali che in questi anni si sono approcciati a me ed alle mie richieste con gentilezza, spirito di condivisione e voglia di far comprendere le dinamiche tecniche della macchina amministrativa».
Lo Giudice invece, assessore con delega a Lavori pubblici, Difesa del Suolo e Sistemazione Idrogeologica, Protezione civile, Edilizia pubblica e Privata e vicesindaco, definisce tali dimissioni da entrambe le funzioni ‘’irrevocabili’’ all’interno della sua nota scritta al sindaco Montalti, al presidente del Consiglio comunale e alla segretaria Loredana Latronico.
E sempre nella stessa comunicazione, Lo Giudice spiega il motivo di questa scelta: «Assunta con sofferenza e rammarico, è scaturita dall’ampliarsi, soprattutto nell’ultimo periodo di vita amministrativa, delle divergenze con il Sindaco sul modo e sui metodi di governo di una comunità».
«In diverse occasioni – sottolinea Lo Giudice – ho avuto modo di esternare, all’interno delle sporadiche riunioni di maggioranza, al Sindaco e agli altri componenti la giunta la mia contrarietà a questa gestione personalistica che si sta facendo del Comune di Villapiana e della società partecipata Bsv. Dissenso che ultimamente ho espresso anche in forma di “silenzio” non partecipando attivamente alla vita amministrativa».
«Silenzio di cui, purtroppo, – continua Lo Giudice – né il Sindaco e né gli altri componenti della maggioranza ne hanno compreso, volutamente, fino in fondo il vero significato politico-amministrativo».
«Ritengo di aver svolto il mio ruolo con impegno, disponibilità e trasparenza operando sempre nell’esclusivo interesse della comunità. Ringrazio pubblicamente – conclude Lo Giudice – tutti gli altri componenti il Consiglio Comunale, il Presidente, la Segretaria Comunale e tutti i Dipendenti dell’Ente per la loro disponibilità e per la stima e fiducia che hanno dimostrato in ogni occasione nei miei confronti».
Le sorti del Consiglio comunale sembrano propendere verso lo scioglimento anticipato, ripercorrendo l’iter amministrativo di Trebisacce: convocatosi ieri mattina, ha visto l’assenza dei tre consiglieri di maggioranza Tiripicchio, Lo Giudice e Grillo, ma anche dei tre consiglieri di minoranza La Vistola e Grande, e l’indisponibilità della restante minoranza Filardi e Zito, impedendo di fatto la prosecuzione dei lavori.
Intanto la campagna elettorale si avvicina. In vista delle elezioni del 9 giugno, la minoranza è divisa tra coloro che vogliono accordarsi con i dissidenti e quelli che non vogliono farlo perché li ritengono comunque responsabili del malgoverno degli ultimi anni dato che, le loro dimissioni, sono avvenute soltanto a 4 mesi dalle presentazioni delle liste, e quindi, troppo tardi.
Virginia Diaco