Il Comitato “Giu le Mani dal Porto” solleva dubbi sulla conformità del progetto e denuncia presunte mancanze nel comportamento di Baker Hughes e dell’Autorità Portuale – Dopo l’incontro tenutosi ieri a Corigliano Rossano tra i rappresentanti della Baker Hughes, l’Autorità Portuale, l’Amministrazione Comunale, parlamentari nazionali e consiglieri regionali, e pezzi della società civile non sono mancata le prime ferme e decise reazioni. Mario Gallina, membro del comitato “Giù le mani dal porto”, ha espresso la sua insoddisfazione riguardo all’esito della discussione. Ha affermato di aver avuto una sensazione molto sgradevole e ha dichiarato che il Comitato si è presentato all’incontro con correttezza, raccontando le questioni in gioco in modo obiettivo. Tuttavia, ha lamentato di non aver trovato dalla parte opposta una valutazione oggettiva dei dati esposti.
La questione principale sollevata dal Comitato riguarda la presentazione del progetto da parte della Baker Hughes, la quale, secondo Gallina, avrebbe utilizzato indici di altezza e cubatura non conformi alla normativa vigente. Inoltre, Gallina ha accusato la Baker Hughes e l’Autorità Portuale di “malafede”, sottolineando che la multinazionale avrebbe presentato una variante al piano regolatore solo il giorno precedente all’incontro. Il movimentista ha evidenziato l’importanza di rispettare la normativa esistente e ha richiamato delle delibere di consiglio e di giunta del 2002, che ribadivano la destinazione d’uso turistica, peschereccia e commerciale del Porto, escludendo l’insediamento industriale.
Durante l’incontro, il Comitato ha proposto alternative alla Baker Hughes, sottolineando la disponibilità del Porto a cedere quasi il 50% della sua superficie a un privato. Gallina ha suggerito che la multinazionale avrebbe potuto usufruire di vantaggi nella zona industriale limitrofa, compresa l’area della Zona Economica Speciale (ZES), senza la necessità di modificare il piano regolatore.
Gallina ha dichiarato che, se la Baker Hughes sceglie di ignorare tali opzioni, il Comitato sarà estremamente rigoroso nel valutare il progetto. Ha anche evidenziato la mancanza di chiarezza nei documenti forniti al Comitato e al Sindaco, invitando quest’ultimo a considerare attentamente la situazione prima di firmare la concessione edilizia. Il Comitato si offre di collaborare con il Sindaco per trovare soluzioni alternative che possano preservare il valore del suolo del Porto per la comunità locale, anziché consegnarlo a una multinazionale straniera.