Corigliano. “Accordo comune”. parlamentari grillini:«Lo avevamo detto»

«Abbiamo assistito nei giorni scorsi all’ennesima triste pagina della storia di Corigliano ma, con tutta onestà, non ci sorprende perché parte di queste storie erano già state ampiamente segnalate da noi insieme a tutti gli attivisti del Meetup sia all’amministrazione comunale sia alle varie autorità competenti. Dopo ore passate a recuperare documenti, studiare progetti, delibere, determine.

Avremmo voluto che tutto si potesse risolvere per il meglio e invece, per la seconda volta in pochi giorni, abbiamo appreso i tristi risvolti dei fatti che interessavano la nostra comunità.

Ci complimentiamo con la Procura della Repubblica di Castrovillari nella persona del Procuratore Eugenio Facciolla per quanto sta facendo per la Sibaritide siamo fiduciosi nel lavoro che svolge quotidianamente. Ci auguriamo che si vada avanti affinché si accertino tutte le responsabilità perché a causa di questa situazione la città è stata lasciata al degrado e ci auguriamo che queste due inchieste venute alla luce nelle ultime settimane siano la svolta per cambiare passo. Siamo rammaricati in particolare perché quei luoghi istituzionali dove doveva essere garantita la legalità e la cittadinanza cittadini veniva, in realtà, fatto altro. Con l’operazione “Accordo Comune” i nodi sono venuti al pettine. La Procura della Repubblica di Castrovillari ci ha detto che a Corigliano esisteva una cupola di imprenditori che si spartiva i lavori pubblici con la complicità di tecnici e dirigenti comunali. Affidamenti diretti illegittimi, varianti predisposte per gonfiare i costi, frodi nelle forniture di materiali attraverso l’aumento del prezzo degli arredi urbani, fino ad arrivare ad oltre cinque volte il reale valore. Pompe di sollevamenti idrico che venivano riparate o sostituite praticamente ogni 3 mesi. E poi il cimitero, il lungomare, le opere di bitumazione.

A Piazza Salotto, simbolo del grigiore e del degrado di un intero territorio, 42 panchine del valore commerciale di 860 euro pagate ben 3700 euro cadauna, e una strada pubblica totalmente assorbita da costruzioni private. Il tutto mentre il Comune se la prendeva con i più deboli con la scusa delle ristrettezze finanziarie, negando i soldi dei buoni libro ai bambini delle scuole, o lasciando a piedi i ragazzi con disabilità.

Oggi la magistratura ha battuto un colpo. Potremmo dire “ve l’avevamo detto”, ma avremmo preferito di gran lunga avere torto ma noi siamo dalla parte della legalità e della trasparenza che devono sempre prevalere. (comunicato stampa – Rosa Silvana Abate-Francesco Forciniti –Francesco Sapia –Parlamentari M5S Corigliano Rossano)

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