La nota del Presidente della Pro-loco, Domenico Terenzio, sul rischio della tradizionale festa civile del protettore San Francesco, ha creato sconcerti nella popolazione. Da sempre un gruppo di volontari si è reso disponibile per raccogliere offerte nelle famiglie, commercianti e impresari. La festa, oltre alla propaganda indiretta, veniva, poi , organizzata e programmata.
Non si capisce bene, e lo si vorrebbe sapere, soprattutto dai Padri Minimi perché detto gruppo di volontari non abbia effettuato la tradizionale “questua” presso il popolo coriglianese. La vera -ragione starebbe in questo specifico quesito. Ogni anno veniva chiamato dai Padri Minimi un gruppo di persone che poi iniziava a girare sul territorio e ciò che veniva riscosso era consegnato,sera dopo sera ai francescani.. Se ne sentono di tutti i colori persino di querela, denuncia, mancato contributi del Comune da alcuni anni, notizie non credibili, ma forse anche vere? Ed ecco la domanda rivolta ai religiosi: perché non è stato chiamato il gruppo dei volontari per la raccolta delle offerte nell’intero territorio?Cosa c’è di vero sui mancati contributi da parte del Comune?Altro problema che ha scritto il Presidente Domenico Terenzio nel suo appello: …La Pro-loco è stata incaricata dal Comune per raccogliere i fondi necessari per garantire lo svolgimento dei momenti civili della festa… ”
Fin dalla mia giovane età e anche per aver frequentato la Chiesa di San Francesco contribuendo a creare l’Associazione “Beato Felton” divenendone persino Presidente, sotto la guida spirituale di P. Francesco Chimenti, oltre a registrare, il mio sposalizio nella Chiesa , primo matrimonio svoltosi dopo la venuta dei frati francescani, venivo a conoscenza della raccolta dei fondi tramite un gruppo di volontari,chiamato “Comitato festa patronale “. Questa è la storia vera e non è una opinione. Ora, ripeto, è da capire perché tale gruppo di volontari non ha effettuato il tradizionale giro nell’intero territorio? Le voci di querela, denuncia, mancati contributi, ecc. sono vere? Perché il Comune ha incaricato la Pro-loco per raccogliere fondi? Anche per tutte le altre feste religiose sarà il Comune a dare l’incarico ad un Ente pubblico o associazione? Ha ragione il Presidente Terenzio: si rischia la mancata festa popolare e patronale del Santo Protettore perché è troppo tardi per eseguire una raccolta di fondi e perciò ci si affida alla generosità di tutti.
Antonio Benvenuto