Corigliano Rossano – Gestione “aste pubbliche”, una gallina dalle uova d’oro. Alcuni vi hanno innalzato vere fortune imprenditoriali. Un mondo oscuro attorno al quale si celano talvolta forme degenerative di violenza pur di accaparrarsi un immobile e piazzare un affare. Questa volta però il meccanismo si è inceppato: in due finiscono dietro le sbarre sulla base di una operazione portata a termine in queste ore dalla Guardia di Finanza della tenenza di Corigliano: si tratta di imprenditori che avrebbero tentato, mediante minacce e intimazioni, di far desistere un terzo imprenditore dal partecipare a un’asta per la vendita di un capannone industriale. E tutto parte da una dettagliata denuncia. Tutto si è incastrato come doveva: denuncia alle fiamme gialle, indagini sotto il coordinamento del capo della Procura di Castrovillari Eugenio Facciolla e dirette dal sostituto Luca Primicerio e l’approvazione dell’ufficio GIP, Carmen Ciarcia. Eseguita una misura cautelare personale ai domiciliari. Le ipotesi di reato contestate: estorsione, minacce e turbativa dell’asta pubblica. Il provvedimento si è reso necessario al fine di impedire il protrarsi di condotte illecite.